
La Magona di Piombino produce laminati piani zincati e verniciati ed occupa più di 500 persone
Piombino (Livorno), 15 maggio 2025 – Scatta la protesta del polo siderurgico. Il 23 maggio è stato proclamato un primo sciopero alla Jsw Steel Italy e alla Liberty Magona di Piombino. Lo ha deciso il Consiglio di fabbrica del polo siderurgico di Piombino che ha riunito le Rsu delle principali aziende piombinesi e i sindacati Fim, Fiom, Uilm e Usb. Al centro della discussione "due questioni di assoluta urgenza: la grave situazione dello stabilimento Jsw Steel Italy e la preoccupante evoluzione del caso Liberty Magona. Da quanto emerso, è evidente" che "stanno precipitando verso una crisi irreversibile". Il ministro Urso si attivi "immediatamente per convocare" le due aziende.
I sindacati hanno indetto assemblee con sciopero il 23 maggio dalle 9 alle 10,30 in Liberty Magona e dalle 10,30 alle 12 in Jsw: le assemblee si terranno di fronte alle direzioni delle due aziende. In una nota di Fim-Fiom, Uilm e Usb di Piombino si evidenzia come "lo stabilimento Jsw vive da tempo una condizione di produttività intermittente e di bassa qualità, che ha causato una progressiva perdita di quote di mercato. A peggiorare ulteriormente il quadro è arrivata la notizia di un nuovo cda previsto per venerdì, che comporterà l'ennesimo cambio ai vertici, con il rischio che arrivo di un nuovo interlocutore coincida con chi ha contribuito a portare lo stabilimento nello stato attuale".
Da quattro mesi, si ricorda, è stata inviata al ministero "competente una bozza di accordo di programma, ma non si registra alcuna risposta né da parte delle istituzioni né da parte della multinazionale indiana. Un silenzio che conferma il disinteresse e la superficialità con cui viene gestita una crisi che coinvolge centinaia di lavoratori. Anche nell'ipotesi di un via libera imminente all'accordo, mancherebbero comunque gli atti di Variante urbanistica da parte del Comune, indispensabili per sbloccare gli investimenti legati al revamping del treno rotaie, l'unico in Italia in grado di produrre rotaie e oggi non più in grado di garantire gli standard di qualità richiesti dal mercato. Nel frattempo, anche le commesse da parte di Fs sono in contrazione, a ulteriore conferma del rischio concreto di un fermo totale". Per Liberty Magona il percorso di cessione della proprietà, "già incerto e tortuoso, appare oggi in stallo. Il rischio di un tracollo finanziario è concreto e imminente, senza che alcuna istituzione si stia realmente adoperando per individuare una soluzione sostenibile". Per i sindacati "è evidente l'assenza totale di una regia politica e industriale da parte del ministro Urso e del Governo". Sindacati e Rsu chiedono a Urso "di essere coerente con le dichiarazioni rese e di attivarsi immediatamente per convocare Jsw e Liberty ai massimi livelli, come anticipato nell'incontro del 16 aprile", "la misura è colma. È il momento della responsabilità e dell'azione concreta. Non resteremo a guardare".