"Livorno come Amsterdam? Si può fare"

La proposta dei giovani che hanno partecipato all’iniziativa di IdeaLi su scuola e pandemia. Un’importante occasione di confronto

Il dibattito di IdeaLi all’ippodromo Caprilli (Foto Novi)

Il dibattito di IdeaLi all’ippodromo Caprilli (Foto Novi)

Livorno, 14 maggio 2022 - Livorno come Amsterdam, un sogno impossibile? Per gli adolescenti livornesi no ed è questa la suggestione che emerge dal primo incontro organizzato da IdeaLi al Pizzino dell’Ippodromo Caprilli. Un dibattito interessante - non c’era molta gente come spesso purtroppo capita nella nostra città - animato da Mia Diop e Giovanni Pulizzi, studenti del Niccolini Palli. Coordinati da Cristina Olivieri dell’associazione, Mia e Giovanni hanno portato la loro testimonianza in questi anni difficili del Covid. "La cosa che ci è mancata di più – hanno detto in coro – è stato socializzare con gli amici e i compagni di classe".

Sul tema della scuola e della pandemia sono intervenuti gli insegnanti Daniele Caluri di disegno e storia dell’arte all’Enriques e Marco Lenzi di musica alle Borsi, Emanuele Gamba direttore del teatro Goldoni e la psicologa Silvia Palandri. Sono intervenuti anche gli studenti dell’Enriques Andrea e Marta per rafforzare un disagio che, in questi lunghi mesi, ha condizionato le loro vite. Difficoltà di comunicazione con uno schermo nero, impossibilità di vedere quel linguaggio facciale che racconta tanto dei ragazzi. Ma la necessità di condividere spazi è approdata al tema ’movida’ tanto sentita dagli adolescenti, soprattutto a Livorno. "Quello della movida è un grande problema – ha detto i ragazzi – ci vorrebbe anche un pochi di tolleranza da parte degli adulti. Intano pensiamo a ripopolare i punti di aggregazione che ci sono a Livorno. Spazi dove fare musica, giochi e divertimenti, arte e cultura".

Luoghi che alimentano la creatività sulla quale Caluri, fumettista di fama nazionale, ha molto da dire: "Sarebbe bello - dice - che quando ci sono murales da fare si possa attingere ai talenti locali, ne abbiamo molti. A Livorno ci sono state tante piccole realtà dove si è prodotto cultura". E tra i libri che, durante la pandemia, sono andati per la maggiore ci sono stati proprio i fumetti. "Durante la pandemia il fumetto è cresciuto come settore – ha detto Caluri – ho avuto nei corsi, persone che avevano disagi e il fumetto diventava un veicolo di confronto".

L’arte chiama i giovani e i giovani rispondono, anche lanciando delle proposte. "Perché Livorno non può diventare come Amsterdam? – dice Giovanni – perchè la nostra città non vive di quegli eventi legati alla nostra tradizione come il palio marinaro? Se a Siena il palio ha così tanto fascino, perchè non può diventarlo anche quello di Livorno, con la possibilità di portare qui i turisti? Le Fortezze andrebbero sfruttate meglio, sono una grande risorsa, così come le cantine, i fossi. Livorno deve puntare su questo, solo così il nostro turismo può diventare attraente".