L'appello di cinque medici: "A scuola senza plexiglass, è sicura"

Cinque medici rivolgono un appello alle istituzioni: i bambini non si contagiano e non contagiano gli adulti

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Cecina (Livorno), 7 giugno 2020 - La proposta alle istituzioni è chiara: non è necessario prevedere barriere di plexiglass e altri strumenti dificili da utilizzare quando riapriremo le scuole a settembre. Il motivo, secondi cinque medici che hanno sottoscritto un documento inviato agli enti locali risiede nel fatto che i bambini hanno bassisima probabilità di infettarsi dal Covid 19 e, novità fondamentale, spesso non lo trasmettono agli adulti. E' quanto sostengono il cardiologo Lorenzo Del Pesce, il pediatra e medico del 118 Giacomo Fruzza, il cardiologo Claudio Marabotti, Riccardo Ristori, medico dell’emergenza-urgenza e la psichiatra Simona Bellini. "Bambini e gli adolescenti rappresentano solo l’1–5% dei casi diagnosticati di COVID-19 – spiegano – e almeno il 90% hanno una malattia asintomatica o lieve (4,5). I bambini che sembrano essere a più alto rischio di malattia più grave sono i neonati di età minore di 1 anno e quelli con condizioni mediche di base come patologie cardiovascolari, polmonari e quelli che devono assumere terapie immunosoppressive".

E non finisce qui. "Da pochi giorni è emersa una nuova importantissima evidenza: i bambini sono raramente responsabili del contagio di persone adulte. - In un gruppo di 39 famiglie svizzere con bambini affetti da Covid-19, solo in tre casi i bambini sono risultati essere il vettore dell’infezione all’interno della famiglia. Negli altri 36 casi sono stati infettati da familiari".

«Anche se sembrerebbe paradossale per le informazioni e le misure messe in campo fino ad oggi,– affermano i medici dell’ospedale di Cecina e della nostra zona – la scuola dovrebbe invece essere considerata un ambiente sicuro, in cui i contagi sono molto difficili. I maggiori rischi sarebbero tra insegnanti e genitori che quindi dovrebbero mantenere le distanze fisiche tra loro e l’un l’altro a scuola. Aumentare il tempo dei nostri bambini a scuola vuol dire inoltre ridurre il tempo di esposizione a persone adulte ed anziane che potrebbero essere a loro volta vettori di infezione (10). Per questi motivi, sostenuti dalle solide evidenze scientifiche riportate, riteniamo che la ripresa delle attività scolastiche possa avvenire con procedure meno stringenti rispetto a quelle necessarie in altri ambienti condivisi da molti individui (ad esempio luoghi di lavoro, bar e ristoranti). Il personale e gli studenti dovrebbero praticare una buona igiene per prevenire la diffusione di COVID-19. Ciò include lavarsi le mani a intervalli regolari, coprire la bocca e il naso con un gomito o un tessuto piegato quando si tossisce o starnutisce".