Scuole, "No agli accorpamenti"

Livorno, due presidi contro il progetto di riunire dodici istituti cittadini in nove comprensivi

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Dodici scuole di competenza del Comune (sei direzioni didattiche e altrettante scuole medie) si trasformerano secondo i piani dell’amministrazione in nove istituti comprensivi che riuniranno gli alunni di materne, elementari e scuole medie. Questo piano non solo lascia perplesse le famiglie, ma anche il personale docente, tecnico-amministrativo e la categoria dei collaboratori scolastici. Perciò ieri sono scesi in piazza i sindacati Flc Cgil , Cisl Fsur e Uil scuola Rua, Snals Confsal, Cobas, Unicobas Scuola e Usb, le famiglie e gli insegnanti che fanno parte della ‘Rete stop comprensivi’ per dire "no a questo piano".

La manifestazione, legata anche allo sciopero proclamato dai sindacati, si è articolata in due presidi: in piazza Guerrazzi vicino alla scuola media Borsi e davanti al Municipio. Era previsto che una delegazione di manifestanti fosse ricevuta in Comune, ma l’incontro è stato rimandato a lunedì 13 dicembre. "Oggi (ieri, ndr) in occasione del presidio in piazza del Municipio, abbiamo richiesto un nuovo confronto con l’amministrazione - fanno sapere Enrico Pompeo ed Elena Bottini della ‘Rete stop comprensivi - e ci è stato dato un appuntamento per lunedì prossimo. Ci saranno il sindaco Salvetti che la vicesindaco Camici. Ci auguriamo possa essere un momento di apertura da parte dell’amministrazione e l’occasione per ricevere risposte alle criticità che abbiamo sollevato". Tra le preoccupazioni segnalate quelle che riguardano le ricadute occupazionali perché si stima, per i sindacati, "un taglio della pianta organica di 19 posti di lavoro. L’effetto più pesante ricadra’ si teme sulla categoria dei collaboratori scolastici, 13 dei quali sono a rischio. Dubitiamo poi sarà possibile approntare un’adeguata programmazione dell’edilizia per i comprensivi".

Dubbi sul servizio di trasporto pubblico per gli istituti comprensivi, sulla centralizzazione degli uffici, sui carichi di lavoro per le segreterie. Si paventano "contraccolpi sulla continuità dei progetti didattici esistenti - prevedono i sindacati e la ‘Rete stop comprensivi’ - e l’impoverimento dell’offerta formativa". Elena Bottoni insegnante alla scuola primaria Carducci ha definito "inadeguate le risposte del Comune ai nostri quesiti esposti in consigli comunale perché non è chiara l’organizzazione dei comprensivi, gli spazi li riteniamo inadeguati, le motivazioni pedagogiche e didattiche di questa operazione non ci convince". Veronica Virgili della Flc Cgil si è rammaricato del fatto che "l’amministrazione comunale non consenta di rinviare di almeno un anno la formazione dei 9 istituti comprensivi. Se non sarà così a gennaio 2022 le segreterie saranno sommerse di domande a cui non sapranno dare risposte. In più siamo ancora in emergenza covid. Inoltre l’Ufficio scolastico provinciale inoltre non ha ancora chiarito le procedure per creare i comprensivi e gli effetti sugli organici". Monica Dolciotti

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