Scuole occupate, la rivolta degli studenti a Livorno

Dal Cecioni all’Enriques: le novità per l’esame di maturità hanno innescato una serie di proteste in tutti gli istituti superiori

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Livorno, 8 febbraio 2022 - Le modalità di svolgimento dell’esame di maturità sono la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Scuole occupate, alunni in rivolta. "E’ il grido degli studenti – dice la comunità di Livorno – che da anni tentano invano vie istituzionali. Si appellano ora alle autorità e alla cittadinanza per rendere loro evidente la deriva cui sta dirigendosi il sistema scolastico italiano. Le modalità dell’esame di stato che non tengono conto delle richieste della comunità studentesca, mai consultata".

Nel mirino anche l’obbligo di alternanza scuola-lavoro che sottrae ore alle attività didattiche senza arricchire in alcun modo il curriculum delle competenze. Edifici scolastici fatiscenti e spazi insufficienti per garantire il diritto allo studio. Il sistema scolastico si è distaccato dalla realtà e dalle necessità dei ragazzi in modo palese. La proclamazione dell’assemblea permanente è l’estrema ratio per denunciare il ripudio della comunità studentesca verso tale sistema".

Il vaso è colmo: educazione civica ridotta a moduli svolti senza interdisciplinarità; sostegno psicologico: le risorse sono state rimosse dall’ultima manovra. Gli studenti chiedono all’assessore regionale all’istruzione, all’ufficio scolastico regionale e al Ministero dell’istruzione la convocazione di un incontro con gli organi di rappresentanza studentesca e alla presenza dei delegati dell’assemblea permanente per la discussione di proposte risolutive. "Ora basta, dicono i ragazzi, vogliamo fatti". 

L’occupazione, seguita anche dalle forze dell’ordine per garantire la correttezza delle procedure, prevede attività sportive, ore di studio, e dibattiti. Ieri però mentre la folla dei ragazzi era in cortile per le assemblee straordinarie, alcuni studenti sono entrati. Così sui gruppi dei genitori regnava il caos: alcuni a lezione, altri fuori. "Noi garantiremo l’attività scolastica a coloro che vorranno entrare in classe – dice la vicepreside dell’Enriques Eleonora Agostinelli – sarò personalmente sulla porta per assicurare il rispetto delle volontà di tutti, anche di coloro che vogliono andare a lezione". E’ deciso che tutti i ragazzi che non andranno a scuola saranno messi ’assenti’. Ma gli studenti, questa volta, sembrano essere decisi ad andare fino in fondo. E’ stato un altro anno difficile, segnato dalla pandemia, dai tamponi, dai contagi, dagli isolamenti, dalla dad e dalla did. E ora hanno deciso di sfogarsi.