"Se potessi tornare indietro... Non volevo uccidere"

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Mirko Meozzi e Sonia Santi di Suvereto dovranno scontare quattordici anni di carcere. E’ questa la condanna per l’omicidio di Filare di Gavorrano dove rimase ucciso Bouazza Jarmouni, lo spacciatore 25enne che l’11 agosto 2019 la coppia aveva deciso di rapinare in un bosco. Secondo il giudice della Corte di Assise, Rodolfo Di Zenzo, non c’è stata premeditazione ed è stata quindi accettata la richiesta dei difensori degli imputati (Cerboni, Panzarola e Giuggioli) di giudicare i due con l’Abbreviato. Meozzi e Santi sono stati interdetti in perpetuo dai pubblici uffici e dovranno anche risarcire il danno (30mila euro di provvisionale) al ventenne Rahaal El Jamouni, che era insieme a Jarmouni, costituito parte civile e che quella notte fu ferito da un colpo di pistola all’addome. La pubblica accusa, portata avanti dal sostituto procuratore Anna Pensabene aveva chiesto per entrambi l’ergastolo. I due imputati hanno assistito insieme alla sentenza nell’aula d’assise del tribunale di Grosseto, di fronte al collegio composto dal presidente Adolfo Di Zenzo e dalla giudice Laura Previti. Ad attendere la sentenza in tribunale a Grosseto (i giudici hanno atteso tre ore nella camera di Consiglio per prendere la decisione) c’erano anche i genitori di Mirko Meozzi e la madre di Sonia Santi. Prima della sentenza la ragazza ha voluto esternare le sue impressioni: "Se potessi tornare indietro - ha detto - non farei quella sciocchezza. Quella sera non volevo uccidere nessuno, volevo solo un po’ di droga. Ora sono una mamma e non sono più la persona che ero prima". Mirko Meozzi, 49enne di Scarlino , aveva conosciuto Sonia Santi, 36 anni di Suvereto, in una piazza di spaccio qualche anno fa. I due si erano incontrati per assumere cocaina.

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