Sea Jaguar, l’Eni spiega "Petrolio non da Russia ma dal Kazakistan"

E’ da tre giorni all’ancora davanti alla costa livornese, verso Antignano, la nave cisterna “Sea Jaguar” che ha scaricato greggio per la raffineria Eni nel porto: non si sa se in attesa di nuova destinazione o se potrebbe tornare in porto a scaricare altro greggio di quello che ancora risulta avere a bordo. La nave, come abbiamo scritto ieri, batte bandiera delle Isole Marshall: una di quel bandiere considerate “ombra” sono le quali si iscrivono compagnie di navigazione di tutti i paesi, Russia compresa. Sul carico di greggio, che la nave ha caricato nel porto russo di Novorossjik, nell’est del Mar Nero nella baia di Tsemes, l’Eni tende a precisare che si tratta di prodotto proveniente non dalla Russia ma dal vicino Kazakistan, avendo il gruppo italiano immediatamente sospeso ogni contratto con la Russia dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.Come già scritto ieri, la “Sea Jaguar”- circa 190 metri di lunghezza, portata intorno alle 90 mila tonnellate di carico liquido- aveva caricato a Novorossjik, che si apre subito a sud-est del mar D’Azov, non lontano dalla martoriata città ucraina di Mariupol, ancora sotto assedio dall’esercito russo.