Seconda nave, migranti ricoverati in ospedale

Livorno, tra i 108 sbarcati molte persone provate dal viaggio, casi di scabbia e persone ustionate dal carburante stivato sui barconi

Migration

Dopo l’arrivo al porto di Livorno giovedì della nave Life Support di Emergency, con a bordo 142 migranti tra i quali 22 minori (4 sono rimasti a Livorno, gli altri 18 sono stati trasferiti al Centro di accoglienza straordinario fatto approntare a Piombino dal prefetto di Livorno Paolo D’Attilio), ieri mattina intorno alle 8 è arrivata la seconda nave attesa alla banchina 75.

La Sea Eye 4 (tedesca) ha attraccata con il suo carico di 108 migranti salvati nei giorni scorsi nelle acque maltesi in una situazione molto complessa. Fra di loro sono stati contati: 46 cittadini del Bangladesh, 18 dalla Nigeria, 1 del Camerun, tre dell’ Egitto, 5 arrivati dal Gambia, otto dal Ghana, uno dalla Costa d’Avorio, due dal Mali, 1 dalla Sierra Leone, 21 dal Sudan e 2 dal Togo. I minorenni, in tutto 13, resteranno in Toscana: 3 a Livorno, gli altri saranno sistemati secondo le disposizioni impartite dal Prefetto di Livorno.

Alla banchina 75 (trasformata in centro di prima accoglienza e smistamento dei naufraghi, anche con postazioni sanitarie grazie alla Protezione Civile Regionale, l’Azienda Usl Toscana Nord Ovest e le associazioni di volontariato) c’erano il Prefetto Paolo d’Attilio, il sindaco Luca Salvetti e Monia Monni assessore alla protezione civile della Regione. Il Prefetto ha spiegato le destinazioni dei nuovi arrivati: "32 migranti andranno in Emilia Romagna, 30 nel Lazio, 34 rimarranno in Toscana dove troveranno posto anche 13 minori arrivati con la Sea Eye 4".

Sulla Sea Eye 4 sono saliti i medici dell’Ufficio di sanità marittima per i primi controlli sanitari. Tra i naufraghi molto provati oltre a casi di scabbia, anche persone con ustioni causate dal carburante del gommone con il quale hanno preso il mare lasciando il Nord Africa diretti verso l’Europa. Per quelli in condizioni peggiori è stato deciso il ricovero in ospedale.

Alla Questura è stato affidato il compito di identificare i 108 migranti. L’assessore Monni ha colto l’occasione per lanciare il suo monito al Governo ancora una volta (era accaduto già giovedì): "È stato difficile allestire questo villaggio dell’accoglienza al porto di Livorno in così poche ore, così come la sistemazione dei migranti dopo lo sbarco. Livorno però è un porto fuori dalle rotte percorse dalle navi delle ong per il salvataggio dei migranti. La scelta di Livorno come approdo sicuro per i migranti costringe le navi delle ong ad allungare il viaggio per sbarcarli e a fare meno salvataggi". Nonostante questo ha concluso la Monni:"La Toscana ha risposto con efficienza e solidarietà e ne sono orgogliosa".

Monica Dolciotti