’Seguiamo 450 famiglie in difficoltà’

Livorno, parla il direttore della Fondazione Caritas di Livorno Guido de Nicolais. Gli effetti della pandemia

Anche a Livorno è aumentato il numero dei poveri a causa dell’emergenza economica e sociale innescata dalla pandemia. Lo sa bene il direttore della Fondazione Caritas di Livorno Guido de Nicolais. Con la pandemia tra il 2020 e il primi dei mesi del 2021 è aumentato il numero dei poveri. "Possiamo partire da un numero molto semplice che ha coinvolto i bisogni alimentari di almeno 1200 persone divise in 450 famiglie con 340 minori che tra marzo e giugno 2020 hanno ritirato i pacchi con generi alimentari qui alla Caritas. È stato un fatto nuovo che prima della pandemia non si era mai verificato. Questo è stato un primo intervento di emergenza quando ancora non erano partiti i sussidi statali. Si calcola poi che i pasti preparati nelle strutture Caritas, tra quelli consegnati a domicilio e quelli serviti alla mensa, sono stati sessantamila con un incremento del 15%". Le fasce sociali più colpite? "Le fasce sociali sono state le più disparate, ma è vero che dei 2150 tra famiglie e singoli, accolti e accompagnati nel 2020 il 50% sono italiani. Sono così aumentate del 46% rispetto le persone assistite nel 2020. Non si tratta tanto di nuove povertà, ma di nuovi poveri perché le problematiche sono le medesime. Questi poveri che si sono rivolti per la prima volta a voi quali bisogni hanno manifestato agli operatori Caritas? "Le problematiche che sono state esaminate sono quelle relative al lavoro (24%), sostenibilità economica(24%), problemi relativi alla casa (15%), mentre la povertà ha influito nella gestione delle problematiche familiari per un 13%". Sono stati forniti aiuti anche per l’approvvigionamento di farmaci? Molta gente in questi mesi ha rinunciato a curarsi per mancanza di risorse economiche. "La Fondazione Caritas non è autorizzata alla gestione dei farmaci, ad esclusione di prodotti da banco, perché non gestiamo attività sanitaria". Avete assistito anche famiglie così dette ‘normali’ che mai si sarebbero avvicinate ai centri Caritas prima dell’emergenza covid? "Sicuramente si, anche se è difficile in un tempo in cui la storia corre veloce stabilire i criteri e i limiti di normalità, perché la variabilità dei parametri sociali si evolve con facilità". Cosa avete potuto fare per chi ha perso casa? "Ci siamo attivati in collaborazione con il Comune di Livorno e Rosignano nel fornire alloggi di emergenza abitativa per coloro che ne hanno bisogno e che ci sono stati segnalati dai servizi sociali. Abbiamo due strutture destinate al cohousing e alcuni appartamenti sparsi sul territorio. Abbiamo poi in ristrutturazione, e sarà disponibile a breve, una palazzina nel centro di Livorno con otto alloggi".

Monica Dolciotti

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