"Serd, mancano postazioni protette". La situazione a Livorno e in provincia

Facciamo il punto con Daniela Boem del sindacato Fials Sanità sui punti critici dei servizi Asl. Personale insufficiente anche nel reparto psichiatria

Medico in ambulatorio

Medico in ambulatorio

Livorno, 10 maggio 2023 – Prosegue il nostro viaggio nell’ambito della sicurezza sui luoghi di lavoro che riguarda il personale sanitario, dopo l’ultimo episodio nel quale una dottoressa della guardia medica ha subìto, sabato scorso, un’aggressione verbale da un utente irritato perché era in attesa di una ricetta e voleva entrare a tutti i costi nella sede di via Venuti senza appuntamento.

Sempre in compagnia di Daniela Boem del sindacato Fials Sanità facciamo il punto sulla situazione in altre strutture dell’Azienda Usl: il Serd (Servizio per le Dipendenze da droga, alcol, gioco etc.) a Livorno e provincia e il servizio di psichiatria.

l Serd a Livorno ha la sua sede principale in via Tiberio Scali. Vista la particolarità della sua utenza, il personale è adeguatamente tutelato?

"Non del tutto. Abbiamo chiesto all’Azienda Usl Toscana Nord Ovest di mettere in sicurezza tutte le sue sedi, non solo via Tiberio Scali, con postazioni protette e chiuse per gli operatori che ricevono gli utenti, ma non è stato ancora fatto".

A Cecina pare ci siano altre criticità.

"Sì, il Serd è sprovvisto di telecamere per la video sorveglianza".

Come va nel reparto di psichiatria di Livorno?

"Si sta cercando di non superare il numero dei posti letto disponibili per i pazienti che hanno necessità e urgenza di ricovero. Era previsto un reparto analogo anche all’ospedale di Piombino che non è stato garantito per manca di personale, perciò i pazienti psichiatrici di Piombino che necessitano di ricovero in ospedale, vengono dirottati su Livorno che si fa carico anche dell’utenza della provincia. Se a Livorno i posti letto sono tutti occupati, allora i pazienti psichiatrici vengono smistati nei reparti di medicina, o nei centri diurni".

Nel reparto di psichiatria a Livorno arrivano addirittura pazienti minorenni.

"Può capitare, anzi si sta verificando con maggiore frequenza rispetto slal passato perché i ragazzi con una frequenza preoccupante manifestano disturbi del comportamento indotti dal sempre più diffuso consumo di alcolici e sostanze stupefacenti in età precoce".

Per la capienza ristretta di questo reparto, è accaduto che si siano verificate situazioni di promiscuità tra pazienti adulti e minorenni?

"Sì. Sarebbero necessari ambienti separati e dedicati appositamente ai minorenni".

Monica Dolciotti