"Utilizziamo l’acqua della Fossa Calda per creare un in vaso che possa servire da riserva estiva, quando la siccità è più dura". La proposta è di Sandro Barsotti, titolare di un’azienda agricola di 150 ettari nella zona delle Caldanelle a Venturina. "E’ chiaro – spiega Barsotti – che una parte dell’acqua della Fossa va mantenuta, ma specialmente nei periodi autunnali e invernali si potrebbe prelevare una certa quantità da riversare in un laghetto ad uso agricolo e sfruttare la preziosa risorsa nei momenti più difficili. Un progetto che noi agricoltori della zona aspettiamo da tempo e chiediamo al Consorzio di Bonifica e alle istituzioni locali".
Ma non c’è già l’acqua di recupero dei depuratori?
"Sì – spiega Barsotti – abbiamo questa risorsa che è importante, ma ad esempio quest’anno per le alte temperature non era comunque facile da gestire in quanto i filtraggi non sempre erano sufficienti. Diciamo che ine state serve un po’ tutto, dall’irrigazione più efficiente per risparmiare acqua, a coltivazioni che consumano meno risorsa idrica, a più fonti di appovvigionamento. E bisogna pensarci ora, non a luglio".
Questa estate nonostante la siccità la falda ha tenuto. Vero?
"Sì, ma pompare acqua dal sotto suolo è sempre un costo e poi non possiamo sempre consumare le riserve, bisogna fare degli invasi aggiuntivi. Inoltre abbiamo ridotto la quantità di ettari di pomodoro, poponi e cocomeri perché già in primavera c’era sicccità. Ora stiamo coltivando il cece, e i piselli e poi tante colture invernali dagli spinaci ai cavoli, ma la risorsa idrica è basilare per l’agricoltura".