Torre della Cigna, interviene il Comune

Livorno, dopo l’ordinanza di sgombero del Tribunale, si chiedono tempi ragionevoli

La manifestazione per richiedere una soluzione

MANIFESTAZIONE E’ da tempo che si chiede una soluzione per la Torre della Cigna

Livorno, 10 agosto 2019 - Dopo il fulmine a ciel sereno dell’ordinanza con la quale il tribunale di Livorno ordina lo sgombero urgente della torre alla Cigna in via Campo di Marte, occupata abusivamente da 110 persone sfrattate (tra le quali 30 minori), il sindaco Luca Salvetti e l’assessore al sociale Andrea Raspanti, intervengono per chiedere tempo al prefetto e al presidente del Tribunale.

La questione Torre della Cigna è esplosa giovedì 8 agosto, al tavolo del comitato provinciale per l’ordine pubblico, dove hanno partecipato anche il presidente vicario del tribunale, i rappresentanti della San Teodoro (uno dei due soggetti proprietari dell’immobile occupato), l’amministratore condoniale e le delegazioni di Enel e Asa.

«Il comitato per l’ordine pubblico sarà convocato di nuovo dopo Ferragosto - ci fa sapere intanto l’assessore Raspanti - per ulteriori aggiornamenti. Ma personalmente, d’accordo con il sindaco, contatterò la Regione affinché invii un suo rappresentante. Vista la delicatezza della situazione, sarà necessaria la sua presenza».

Nel frattempo, all’amministratore condominiale della Torre, è stato chiesto di ottemperare l’ordinanza comunale, dello scorso maggio, che intima di mettere in sicurezza l’esterno della struttura. «Questo perché la San Teodoro - spiega Raspanti - si è fatta scudo in tribunale di tale ordinanza e della relazione dei pompieri, che segnalano i rischi derivanti dalle condizioni precarie dei rivestimenti esterni dello stabile, che possono cadere al suolo in caso di maltempo».

Cosa questa già accaduta. Insomma il tribunale ha accolto la richiesta dei legali della San Teodoro per un’istanza cautelare per l’immediato sgombero dell’immobile. «Non si esclude che a breve - teme Raspanti - arrivino l’ufficiale giudiziario e la forza pubblica in via Campo di Marte, per un primo tentativo di sgombero». «Il sindaco ed io - conclude Raspanti - sappiamo che questa situazione espone la città a una vera emergenza sociale. Perciò abbiamo chiesto l’attivazione della cabina di regia per definire una programma graduale che permettesse all’amministrazione di far fronte a questa situazione».

«Gran parte delle famiglie sgomberate dal palazzo del Picchetto (a maggio, ndr) - fa sapere l’assessore Andrea Raspanti - sono ancora senza una soluzione alloggiativa stabile». «Per la Chiccaia, l’ufficio casa sta incontrando tutte le famiglie, - precisa Raspanti - ma solo 4 usufruiranno della sanatoria della legge regionale n. 2 del 2019, avranno cioè l’assegnazione definitiva perché hanno regolarmente pagato l’indennità di occupazione per anni. Tutte le altre no. Per loro stiamo cercando con la Regione una soluzione ponte».