Pronta la task-force del Comune di Livorno per accogliere i migranti

Macchina organizzativa già in moto: la competenza è della Prefettura, alla Regione il coordinamento

Task-force in Comune a Livorno per gestire i migranti in arrivo con le due navi

Task-force in Comune a Livorno per gestire i migranti in arrivo con le due navi

Livorno, 19 dicembre 2022 - Il sindaco di Livorno Luca Salvetti ha riunito questa mattina un gruppo di lavoro (che comprende la Protezione Civile e il Sociale) per coordinare le attività dell’Amministrazione Comunale in vista dell’arrivo a Livorno di due navi Ong con a bordo circa 250 naufraghi. Come annunciato ieri, infatti, Livorno è stata indicata dal Ministero dell’Interno come “porto sicuro” per due navi, la tedesca Sea Eye 4 e la nave di Emergency Life Support.

Presenti alla task force a Palazzo Municipale gli assessori al Sociale Andrea Raspanti, con la dirigente Arianna Guarnieri, e il responsabile del Servizio Sociale Paolo Tiso e la responsabile ai rapporti con Asl Caterina Tocchini, l’assessora al Porto Barbara Bonciani, il dirigente della Protezione Civile Comunale Lorenzo Lazzerini con alcuni tecnici. Presente anche il direttore generale del Comune Nicola Falleni. Il Sindaco si è tenuto in stretto contatto con gli assessori Monni e Spinelli della Regione, che ha il coordinamento delle operazioni.

“La gestione dell’emergenza è a carico della Prefettura – sottolinea il sindaco – ma al Comune saranno sicuramente affidati compiti di supporto immediato allo sbarco delle persone, dai pasti, all’accoglienza dei minori non accompagnati e quant’altro si renda necessario. In attesa di disposizioni ufficiali da parte del prefetto, che arriveranno nelle prossime ore, l’amministrazione comunale non si farà trovare impreparata e ha già predisposto un piano di massima delle strutture eventualmente disponibili per I primi pernottamenti, di bagni chimici, pulizia, di fornitura dei pasti, di messa a disposizione di educatori per la sorveglianza dei minori, dei servizi di interpretariato. Il tutto anche grazie a una rete di contatti che vanno dall’Autorità di Sistema, alla Diocesi e al volontariato”.