Il sindaco: "La 'ndrangheta in porto? Nessun nome livornese"

Salvetti commenta così la maxinchiesta dei carabinieri. Ma i 5 stelle attaccano:"Traffici illeciti, dibattito superficiale in consiglio"

Il sindaco Luca Salvetti

Il sindaco Luca Salvetti

Livorno, 17 aprile 2021 -  «Il quadro di riferimento è preoccupante, lo era già in passato. Ma il fatto che i carabinieri abbiamo strutturato un intervento come questo conferma da una parte la preoccupazione e dall’altra però dimostra la capacità di monitoraggio e azione».

Il sindaco Luca Salvetti commenta l’operazione dei carabinieri che hanno sgominato narcotraffico legato alla ’ndrangheta. Tutto è partito dal porto di Livorno da tempo ormai super controllato dalle forze dell’ordine perché la malavita legata alla droga ha lasciato Gioia Tauro per approdare nella porta della Toscana.

Sindaco, cosa può fare un Comune per garantire quella legalità che anche ieri a gran voce chiedeva il segretario della Cgil Zanotti. Nella maxi inchiesta sono finiti anche politici e amministratori toscani...

«Noi abbiamo licenziato proprio oggi (ieri, ndr) sul fronte dell’anticorruzione il piano delle rotazioni dei dipendenti. Lo avevamo già fatto nel 2019, ma abbiamo ripetuto l’operazione che mancava dal 2012. Questo è ciò che possiamo fare nella struttura comunale per garantire quegli anticorpi necessari a contrastare certi fenomeni. Fuori ci sono le normative sugli appalti, spettano al governo».

Ma oggi si dice che la ’ndrangheta ha messo le mani sul porto di Livorno...

«Mi pare un’affermazione un po’ forte... messo le mani! Ci sono tante realtà e imprenditori che non hanno niente a che fare con la mafia».

La Lega dice che quanto accaduto dimostra la debolezza delle nostre imprese...

Il sindaco ride, poi commenta «menomale Manfredi Potenti sa leggere in questo modo così accurato il quadro di riferimento. Fa solo politica».

Lei invece cosa vede?

«Leggo e vedo in questa operazione tutti nomi di persone che sono arrivate da fuori. Che si sono inserite in qualche maniera nel tessuto toscano. Non c’è nemmeno un nome di un livornese. Detto questo dobbiamo contrastare al massimo le infiltrazioni in realtà dove transita la merce».

Ma dalle fine dell’opposizione locale, questa volta la firma è del Movimento Cinque Stelle, arrivano le critiche. «Nel bel mezzo delle discussioni sull’ippodromo e sull’Esselunga che si sono svolte nell’ultimo consiglio comunale, è passata quasi inosservata una mozione del Gruppo Movimento 5 Stelle sui traffici illeciti di cocaina e di rifiuti nel Porto di Livorno» i grillini vanno all’attacco.

«Un tema che è stato trattato con un po’ troppa sufficienza, a nostro parere, da parte della maggioranza, la quale ha chiesto di non votare la mozione in Consiglio, ma di ridiscuterla in commissione; forse non valutando l’urgenza della lotta alle mafie anche nella nostra città. Le notizie che leggiamo oggi in merito alla maxi indagine, partita proprio da un ingente ritrovamento di cocaina al largo della Terrazza Mascagni, ci riportano alla drammatica realtà. Indagini che coinvolgono anche politici del Pd toscano. La politica deve fare qualcosa per aumentare la conoscenza dei nostri concittadini su determinati fenomeni ed è per questo che nel nostro atto abbiamo chiesto di audire i rappresentanti della Fondazione Caponnetto, i quali avevano dichiarato nel gennaio 2021 che il porto di Livorno è una “zona rossa” per le mafie e in particolar modo per la ‘Ndrangheta».

I grillini chiudono: «Chiediamo anche di interpellare il nuovo presidente dell’Autorità di sistema portuale per chiedere come intenda muoversi sul tema e speriamo che ciò venga fatto quanto prima. La questione non deve essere approcciata con un sommario “mal comune mezzo gaudio” (espressione usata da un consigliere comunale del Pd), secondo l’insufficiente narrazione che il Porto di Livorno non sarebbe l’unico scalo ad essere coinvolto in questi traffici. Chiediamo infine alla maggioranza di valutare anche la nostra proposta di cittadinanza onoraria a Nicola Gratteri, depositata ormai più di un anno