"Smantellamenti, così non va"

Piombino, la Fiom chiede un incontro a Jsw per la questione dello smontaggio dell’altoforno

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Smantellamento dell’altoforno e dell’area a caldo affidati a un’azienda specializzata che fornirà un servizio ’chiavi in mano’: dopo la notizia anticipata da La Nazione, ieri ci sono state molte reazioni. A partire dal segretario della Fiom David Romagnani che chiede il coinvolgimento del personale attualmente inattivo o disoccupato di Piombino.

"Uniformandosi al perfetto stile ermetico del Ministero dello Sviluppo Economico – afferma il rappresentante dei lavoratori – apprendiamo dalla stampa che la direzione aziendale di JSW avrebbe affidato le opere di smantellamento degli impianti altoforno acciaieria e quant’altro non ritenuto necessario, ad un’azienda che, chiavi in mano dovrebbe avviare le demolizioni e smantellamenti di tutti gli impianti".

"Prima ancora di rappresentare uno schiaffo alle organizzazioni sindacali e alle Istituzioni locali è uno schiaffo ai tanti lavoratori in cassa integrazione, ai tanti lavoratori delle imprese locali e ai tanti lavoratori in cerca di un’occupazione che attraverso quelli smantellamenti avrebbero potuto trovare un parziale sostegno economico e un briciolo di dignità nel ritornare al lavoro. Ancora una volta il gigante multinazionale ha guardato più al portafoglio che al cuore, contrariamente a quanto aveva annunciato al teatro Metropolitan Nei prossimi giorni come organizzazione sindacale Fiom, siamo convinti insieme alle altre, chiederemo un incontro per chiarire e per chiedere che quell’attività si traduca in ricaduta occupazionale locale. Se questo è l’incipit chiederemo alle amministrazioni quali strumenti di garanzia metteranno in campo, più stringenti di quanto stia facendo la multinazionale, perché la narrazione delle bonifiche si traduca veramente in occupazione locale e non in una mera propaganda che allontana ancora di più e disillude ancora di più le persone da chi li rappresenta. "È giunto il momento che Jsw onori gli impegni presi. E se l’imprenditore non rispetta tali impegni, dev’esser sanzionato" conclude Romagnani.

Sulla situaizone delle Acciaierie Jsw interviene anche la Cgil con il segretario provinciale Fabrizio Zannotti che invita "tutti i soggetti istituzionali a una maggior prudenza" perché "il disagio sociale sta dilagando, i cittadini sono stanchi di proclami". Zannotti ricorda, inoltre, che la cabina di regia sull’accordo di programma di Piombino "non viene più convocata dal 2018 e tutto ciò è inaccettabile. Chiediamo pertanto una rapida convocazione della cabina di regia: vogliamo capire quale strada vogliano percorrere davvero le istituzioni e la politica per lo sviluppo di Piombino. Il tempo è scaduto. In mancanza di risposte concrete siamo pronti a lanciare una mobilitazione complessiva del territorio: Piombino è stanca di essere al centro di televendite"

"Allo stabilimento di Piombino serve un vero piano industriale – sostiene infine il sindacato Usb – e vista l’inadeguatezza e l’assenza di fiducia che oggi riponiamo tutti nell’azienda, è evidente che il Governo deve assumersi la responsabilità di determinare le condizioni affinché l’eventuale assegnazione della maxi-commessa miliardaria e decennale di RFI avvenga in un quadro di garanzie su investimenti, tempistiche, piena occupazione e bonifiche. L’iniziativa del 4 maggiosi è conclusa con un corteo spontaneo di centinaia di lavoratori che hanno percorso le vie della città, per poi ritornare ai cancelli della fabbrica. Per loro e per noi, questo è solo l’inizio di un percorso che deve vedere i lavoratori protagonisti, a determinazione del proprio futuro".

m.p.

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