Dopo l’aggressione ai danni per personale del pronto soccorso di Livorno avvenuta domenica, con il coinvolgimento anche del primario Luca Dallatomasina, interviene insindacato USB sanità. "La militarizzare dei pronto soccorso non risolve il problema dei tagli e delle carenze di personale. – afferma il sindacato – Il numero, impressionante e crescente, di aggressioni al personale sanitario che l’Inail certifica in circa 2500 l‘anno (e si parla solo di quanto emerge attraverso le denunce di infortunio), è un fenomeno che sta diventando strutturale al pari degli impietosi tagli e della insostenibile carenza di personale che si continua a perpetuare da oltre 20 anni". "È ormai evidente l’impossibilità di vedersi garantire cure e assistenza dignitose – denuncia Usb – mentre le liste d’attesa continuano ad allungarsi e cresce il ricorso dei cittadini ai servizi privati". Sostiene il sindacato che "nella perdita della funzione sociale delle professioni sanitarie, conseguente ai continui tagli, sta la causa dei numerosi casi di aggressione e violenza che si consumano nelle strutture sanitarie. La soluzione non può essere solo l’aumento della polizia nei pronto soccorso. Servono massicce assunzioni, aumento dell’offerta sanitaria pubblica, salari adeguati al carico di lavoro e responsabilità richieste al personale sanitario".

Cronaca

Dopo l’aggressione ai danni per personale del pronto soccorso di Livorno avvenuta domenica, con il coinvolgimento anche del primario Luca Dallatomasina, interviene insindacato USB sanità. "La militarizzare dei pronto soccorso non risolve il problema dei tagli e delle carenze di personale. – afferma il sindacato – Il numero, impressionante e crescente, di aggressioni al personale sanitario che l’Inail certifica in circa 2500 l‘anno (e si parla solo di quanto emerge attraverso le denunce di infortunio), è un fenomeno che sta diventando strutturale al pari degli impietosi tagli e della insostenibile carenza di personale che si continua a perpetuare da oltre 20 anni". "È ormai evidente l’impossibilità di vedersi garantire cure e assistenza dignitose – denuncia Usb – mentre le liste d’attesa continuano ad allungarsi e cresce il ricorso dei cittadini ai servizi privati". Sostiene il sindacato che "nella perdita della funzione sociale delle professioni sanitarie, conseguente ai continui tagli, sta la causa dei numerosi casi di aggressione e violenza che si consumano nelle strutture sanitarie. La soluzione non può essere solo l’aumento della polizia nei pronto soccorso. Servono massicce assunzioni, aumento dell’offerta sanitaria pubblica, salari adeguati al carico di lavoro e responsabilità richieste al personale sanitario".

"Sono i continui tagli alla sanità  alla base di un clima di tensione"    

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"Sono i continui tagli alla sanità alla base di un clima di tensione"

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