Telefonate continue, appostamenti e minacce. Stalker costretta ad andare dallo psichiatra

Un anno di libertà vigilata e divieto di avvicinamento all'uomo che l'ha denunciata

La polizia in azione (foto di repertorio)

La polizia in azione (foto di repertorio)

Livorno, 29 febbraio 2020 - Sono state necessarie diverse denunce da parte sua per arrivare a provvedimenti che possano rendergli la serenità che gli è stata rubata. E' la vicenda di un livornese perseguitato da una donna di 53 anni, anch'ella di Livorno, che lo aveva fatto oggetto di stalking.

A partire dal 2019 la 53enne ha molestato l'uomo appostandosi più volte sul suo luogo di lavoro, seguendolo nei suoi spostamenti anche nel tempo libero, fino al mare, inviando lettere anonime alla coniuge, nelle quali paventava tradimenti coniugali inesistenti e mostrando al denunciante oggetti e bottiglie di plastica contenenti liquidi sospetti, oltre a scrivere frasi nei suoi confronti sui muri del centro, dove l’uomo abita e svolge la sua attività lavorativa.

Condotte persecutorie, vero e proprio stalking arrivate a continue telefonate moleste sia al lavoro che a casa, durante le quali la donna paventava di porre in essere comportamenti violenti su tutti i componenti della famiglia, tanto da costringerlo a cambiare, oltre ai numeri telefonici, anche le abitudini di vita.

Secondo quanto riferisce la Questura, "la patologia mentale cui è affetta l’indagata l’ha resa socialmente pericolosa, tanto da indurre il Tribunale di Livorno ad emettere una misura di sicurezza, imponendole l’obbligo di sottoporsi anche a cure psichiatriche".

Infatti alla donna è stata notificata da parte della squadra mobile un'ordinanza che le impone la libertà vigilata per un anno, l’obbligo di frequentazione dei servizi di salute mentale della Asl, il divieto di avvicinamento alla parte offesa e a tutti i luoghi che frequenta, estesa anche ai familiari, oltre al divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con loro.