Scuola, a Livorno dopo l’autogestione tocca al corteo

L'epilogo di un periodo complesso per gli studenti che sono stati protagonisti di una lunga contestazione. Ritrovo venerdì 18 febbraio in piazza Cavour

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Livorno, 18 febbraio 2022 - Partenza dagli istituti superiori cittadini alle 8. Ritrovo in piazza Cavour, poi piazza della Repubblica e infine il municipio per il comizio finale. E’ questo il cronoprogramma della mattinata per gli studenti livornesi che terminano, così, un lungo periodo di contestazione. Ma anche l’organizzazione del corteo ha le sue regole che i giovani, forse presi dall’euforia del momento, non hanno considerato. Così ieri la Questura ha mandato una nota dove annunciava la convocazione di un tavolo tecnico per mettere a punto le misure di sicurezza e ordine pubblico in vista della annunciata mobilitazione. "Nonostante i ripetuti appelli dei funzionari non è pervenuto alcun preavviso che la legge richiede ad ogni cittadino che intenda organizzare una pubblica manifestazione. La circostanza è vissuta con profondo disagio in ragione delle possibili conseguenze che i ragazzi, sul piano personale, potrebbero trovarsi a dover affrontare. Per questo la questura resta aperta fino a domani mattina (stamani, ndr) per ricevere un preavviso, anche in deroga ai rituali tre giorni, al fine di costituire una cornice si legalità all’interno della quale costruire uno spazio di protesta partecipato ed efficace". Subito i ragazzi si sono messi in moto per rimediare al mancato preavviso.

Da due settimane gli studenti sono in autogestione, decisi a voler cambiare questa scuola che, negli ultimi anni, li ha messi a dura prova con una pandemia che ha fatto sanguinare le ferite di un sistema scolastico non proprio adeguato. Domani ci saranno le assemblee di istituto dove saranno elaborati documenti conclusivi. Sul piatto: la situazione degli edifici scolastici, i progetti di alternanza scuola lavoro, gli aiuti psicologici tanto sbandierati ma finiti senza risorse, e le modalità di svolgimento dell’esame di Stato, la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Tutto questo è stato al centro dell’incontro con il ministero dell’istruzione che ha promesso l’apertura di tavoli tematici e anche nel faccia a faccia con il sindaco che si è impegnato ad organizzare un consiglio dei ragazzi in modo tale che il dialogo che si è aperto tra il mondo degli studenti e quello delle istituzioni non si interrompa. Nelle scuole c’è stata ampia solidarietà, anche da parte dei professori. Cosa resterà di questo periodo? Lo vedremo con il tempo. Certo gli studenti hanno dato lezione di grande unità e anche tenacia nel voler conquistare spazi per partecipare in maniera diretta ai tavoli dove si prendono decisioni sul loro futuro.

Michela Berti