Terminal gas, banchina e distanze

Piombino, una fascia di 500 metri e si ipotizza il molo Pecoraro dove fu ormeggiata la nave da crociera

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Il rigassificatore di Panigaglia, nel golfo di La Spezia, può essere un esempio di come un impianto di questo tipo possa convivere con i traffici marittimi. Le distanze di sicurezza, per strutture a terra, o ormeggiate in un porto, non sono certamente paragonabili a quelle di un impianto off shore, per il quale sono necessari margini molto più ampi derivati dalle condizioni meteomarine e dalla navigazione in mare aperto. Le due miglia marittime di distanza previste per il rigassificatore Olt a 12 miglia dalal costa di Livorno, servono per evitare che un cargo di notte con il mare in tempesta possa avvicinarsi troppo, una situazione diversa con un impianto ormeggiato alla banchina dovrebbe richiedere distanze di circa 500 metri. Distanze che comunque sono in grado di creare problemi alle attività nelle nuove banchine del porto di Piombino. Da capire se il rigassificatore possa essere ormeggiato alla banchina Pecoraro dove ha sostato per mesi la nave da crociera Costa, e se non interferisca con il traffico passeggeri. Se questa ipotesi è praticabile si eviterebbero anche i blocchi per le nuove banchine lato sud-est.

Intanto ieri mattina il sindaco Francesco Ferrari ha ribadito in un collegamento con Mattino 5, la necessità di avere informazioni precise ed evitare di compromettere lo sviluppo del porto di Piombino, delle aziende agroittiche e del turismo. Anche il presidente della regione Giani aveva chiesto adeguate garanzie. Ma ieri Giani ha rilanciato: "Snam è venuta a Piombino, e le cose che ha detto Cingolani, le ha dette una settimana fa alla presenza del sindaco, del presidente dell’Autorità Portuale e del sottoscritto". "Più che fare affermazioni che magari accontentano qualche comitato del no – ha proseguito Giani – mi metterei sul tavolo a ragionare e capire qual è il punto del porto. Ad esempio mi ricordo che la nave della Costa, che per problemi di pandemia fu ospitata per un mese e mezzo a Piombino, fu collocata in una posizione in cui non dava fastidio". Dunque, ha concluso il governatore, "io approfondirei nel merito e poi naturalmente, se ci sono le condizioni positive, le rivolterei nel senso di chiedere al governo un patto per Piombino che preveda, oltre a un anno, un anno e mezzo di presenza della nave di rigassificazione, anche le bonifiche sull’ambiente, l’infrastruttura necessaria per arrivare direttamente al porto ovvero la strada 398, e le bonifiche che possano consentire anche un rilancio della siderurgia, magari con una compartecipazione, ponendolo sul demanio pubblico, per il forno elettrico".