Traffico illecito di rifiuti, il sindaco di Rosignano Donati fra gli indagati: “Chiarirò tutto”

Chiusa l’inchiesta sulla società che gestisce la discarica di Scapigliato: 6 avvisi in tutto. Cosa dicono la Procura e la difesa

Daniele Donati

Daniele Donati

Rosignano (Livorno), 21 aprile 2023 – Traffico illecito di rifiuti: la Procura della Repubblica di Firenze ha notificato sei avvisi di garanzia ad altrettanti dirigenti della società che gestisce la discarica di Scapigliato nel comune di Rosignano e al sindaco Daniele Donati in quanto responsabile dell'amministrazione comunale che è socio di maggioranza della società.

Secondo l'accusa "ingenti quantità di rifiuti liquidi” (percolato) sarebbero state smaltite illegalmente.

Il periodo preso in considerazione dall'indagine che è partita da alcune segnalazioni dei cittadini, a causa delle maleodoranze provenienti dalle fognature, è quello tra il 2017 e il 2020.

“Sono sereno”

E’ stato lo stesso sindaco Daniele Donati a informare la stampa di aver ricevuto un avviso di conclusione indagini per un’inchiesta sulla gestione dei rifiuti della discarica di Scapigliato.

"Donati – si legge nella nota – è stato inserito nell’elenco degli indagati in qualità di sindaco del Comune di Rosignano Marittimo, che è socio di maggioranza all’83,5% della Società Scapigliato Srl. Il sindaco Daniele Donati, nella certezza che potrà dimostrare la sua estraneità alla vicenda, conferma la piena collaborazione alla magistratura per chiarire i fatti e le relative responsabilità”.

"Come sindaco non mi sono occupato di questioni tecnico-gestionali dell’impianto – spiega Donati – sono il responsabile del Comune che è socio di maggioranza di Scapigliato, sono sereno e penso di poter chiarire i fatti”.

Oltre a Donati altre sei persone sono indagate. Nell’avviso di conclusione delle indagini vengono ipotizzate diverse e distinte condotte abusive nella gestione di ingenti quantità di rifiuti speciali liquidi, costituiti da percolato di discarica. Le investigazioni, coordinate dalla Dda di Firenze e dalla procura di Livorno, sono state condotte con l’ausilio della compagnia guardia di finanza di Cecina e della dipendente tenenza di Castiglioncello.

L’inchiesta è scaturita nel 2020 dall’accertamento sull’utilizzo di alcune autobotti per la movimentazione illecita di fango di percolato smaltito in modo irregolare che sarebbe finito in un corso d’acque e anche in alcune condotte fognarie.

Gli altri indagati

Scapigliato
Scapigliato

A ricevere l’avviso sono sono stati Alessandro Giari (attualmente sindaco di Castellina) all’epoca presidente del consiglio di amministrazione di Scapigliato Srl, Massimo Carrai direttore tecnico, Dunia Del Seppia (ex assessore di Rosignano) procuratore della Scapigliato Srl, Massimo Rossi resposabile area tecnica Scapigliato, Matteo Giovannetti responsabile area tecnica Scapigliato, Franco Cristo procuratore Scapigliato Srl.

"L’attività di analisi della documentazione complessivamente acquisita dal 2020 e le informazioni reperite dalle ispezioni ambientali e dalle escussioni in atti di persone informate sui fatti interne ed esterne alla società - spiega la Procura di Firenze – hanno consentito di ricostruire il ruolo di vari soggetti facenti parte dell’area dirigenziale dell’impresa nell’integrazione di distinte ipotesi di reato connesse a condotte abusive di gestione di ingenti quantità di rifiuti speciali liquidi, percolato di discarica”.

La Procura

"Le condotte abusive – si legge nella nota della Procura di Firenze – risultavano tutte funzionali a conseguire un ingiusto profitto ricostruito dai militari della guardia di finanza in oltre 6 milioni di euro. Il Comune come socio unico imponeva il massimo risparmio alla società di gestione in favore del bilancio del Comune stesso pretendendo un canone di concessione hanno della società in favore dell’ente per oltre il trenta per cento dei ricavi lordi per importi annui anche superiori ai 10 milioni di euro”.

E ancora: "Le condotte attribuite agli indagati riguardano la perdurante violazione delle prescrizioni dell’atto autorizzativo per stoccaggio occulto dovuto al mancato drenaggio e regolare smaltimento del percolato con conseguente sversamento di perso colato quantificabile in almeno 150.000 tonnellate e il reiterato smaltimento abusivo di ingente quantità di percolato (oltre 1000 tonnellate) e di rifiuti liquidi contaminati (oltre 3000 tonnellate) in zone con immissione diretta nel corso d’acqua Rio Ripaiolo, lo smaltimento abusivo di ingente quantità di rifiuti pericolosi (oltre 2000 tonnellate) derivanti dalla pulizia dei serbatoi per lo stoccaggio del percolato e rifiuti non pericolosi (oltre 5000 tonnellate di fanghi di sedimentazione)”.