Traversata elbana con 96 discariche

La denuncia di Legambiente: "Quanto trovato è solo una parte di ciò che è stato gettato nei boschi"

Migration

Sono ben 96 le discariche abusive censite lungo la ‘Grande Traversata Elbana’ (GTE), l’itinerario sentieristico che attraversa l’isola da est ad ovest, spesso con passaggi in punti elevati che lasciano scoprire paesaggi mozzafiato e ambienti naturali sorprendenti per la loro diversità. Lo evidenziano Legambiente, Cai e Italia Nostra che esattamente un anno fa lanciarono un allarme sulla presenza di accumuli di rifiuti lungo questo itinerario di grande valore ambientale, culturale e turistico e che oggi tornano a chiedere ai Comuni ed alla Gestione associata per il turismo la loro rimozione attraverso il grande progetto di pulizia approvato a suo tempo. All’inizio dello scorso anno le tre associazioni illustrarono con una copiosa documentazione fotografica quella che definirono "una situazione vergognosa, indecente, non degna di un’isola civile che vive di turismo, ma che, nonostante le continue denunce delle associazioni, degli escursionisti e dei cittadini ed interventi sporadici, sembra essere divenuta una normale continuità ambientale degradata". E nello stesso tempo chiesero a gran voce "un’attività di ripristino ambientale quale risultato di accordi tra Comuni, Ente Parco e Gestione associata per il turismo, affinché parte delle risorse derivanti dal contributo di sbarco, venissero destinate a finanziare i costi delle bonifiche". Un appello accolto il 9 febbraio 2021 con la convocazione di una partecipata riunione durante la quale tutte le istituzioni interessate decisero procedere gli interventi di pulizia e confermarono il loro contributo in base alle loro competenze e responsabilità. Gli interventi dovevano basarsi su un censimento delle discariche conclusosi nella primavera 2020 e successivamente aggiornato, i cui dati sono stati diffusi ieri. I punti abbandono dei rifiuti censiti sono ben 96 e 40 di questi si trovano all’interno del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano che non ha comunque competenza in materia di rifiuti.

"Quanto censito – dicono all’unisono Legambiente, Cai ed Italia Nostra – è probabilmente solo una parte, la più evidente, di quanto è stato gettato nei boschi. Ora, concluso il censimento, è arrivato davvero il momento che le istituzioni facciano quanto promesso e diano il via al promesso grande progetto di bonifica, prevenzione e informazione per cancellare questa vergogna che sfregia il territorio della nostra isola. E’ chiaro che per farlo c’è bisogno di un finanziamento dedicato, certo e continuo, come prevedrebbe in materia la legge sul contributo di sbarco, e che il volontariato non può continuare a fare da foglia di fico per un problema di inquinamento diffuso e di cattiva economia che va risolto con metodi e mezzi professionali".

Hai già un abbonamento?
Questo articolo è riservato agli abbonati

Accedi senza limiti a tutti i contenuti di iltelegrafolivorno.it e dei siti collegati.Naviga senza pubblicità!

ABBONAMENTO SETTIMANALE

2,30 € 0,79 € a settimanaper le prime 24 settimane. Addebito ogni 28 giorni.
Nessun vincolo di durata. Disdici quando vuoi
mese
anno