"Troppo alti i costi per la semina del grano, servono sgravi"

La presidente della Cia. Cinzia Pagni: "Siamo passati. da 900 a 1400 euro a ettaro"

Sono iniziate le semine autunnali, in particolare cereali con grano duro e grano tenero. Cereali vuol dire soprattutto grano duro e grano tenero, cioè la materia prima per produrre essenzialmente pasta e pane, tra gli alimenti principali delle nostre tavole e della dieta mediterranea Alle preoccupazioni tradizionali degli agricoltori legate ai vari fattori di rischio esterno, da un po’ di tempo si sono aggiunte quella dell’incremento esponenziale dei costi di produzione. "Fino a due anni fa seminare un ettaro di cereali costava poco meno 900 euro, la semina 2022 avrà un costo medio di 1.400 euro con un aumento che sfiora il 60% – afferma Cinzia Pagni presidente di Cia Etruria – mentre l’incremento medio del prezzo di mercato dei cereali è stato di appena l’11%, una situazione insostenibile per le nostre imprese". Il Comitato Esecutivo di Cia Etruria riunitosi in questi giorni chiede interventi urgenti a tutti i livelli istituzionali, ognuno per le proprie competenze. Si va verso la nuova programmazione comunitaria e serve una Pac che riduca il peso burocratico e che dia nel contempo risposte più efficaci alle aziende agricole, servono interventi che contrastino le manovre speculative. "Servono però anche azioni immediate per ridurre i costi di produzione ad esempio estendendo il credito di imposta finalizzato alla riduzione dei costi energetici e per ridurre altri costi aziendali generali prevedendo ad esempio la sospensione del pagamento dei contributi previdenziali".