Uccise la moglie a martellate, ergastolo

Lapidaria la sentenza nei confronti del marocchino accusato di aver massacrato, un anno fa, Ginetta Gioli

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Youssef El Haitami, oggi 56enne, originario del Marocco, è stato condannato all’ergastolo per omicidio volontario. Ha ucciso la moglie il 3 luglio 2021, Ginetta Giolli 62 anni. Fu trovata morta in casa in via Garibaldi con una ferita alla testa provocata da un martello, trovato dietro un mobile. La coppia (sposata dal 2018) da tempo non abitava più sotto lo stesso tetto. Fu arrestato il 5 luglio dagli agenti della squadra mobile (diretti da Giuseppe Lodeserto). Un’amica della vittima e dei vicini, riferirono dei continui litigi tra i due. Ginetta avrebbe voluto cacciare da casa il marito, spesso ubriaco e manesco. Si parlava di un matrimonio di convenzienza, lui aveva ottenuto la cittadinanza italiana. "La condanna dell’uomo arrestato dalla Polizia per l’omicidio di Ginetta Giolli – sono le parole del questore Roberto Massucci – è l’esatta cifra della qualità delle indagini condotte dagli investigatori della squadra mobile con i colleghi della polizia scientifica. Sono grato al capo della mobile e ai poliziotti che hanno operato in un contesto difficile. Ringrazio il procuratore capo Squillace per la capacità della Procura di condurre la polizia giudiziaria nell’accertamento della verità". La Polizia ha proseguito nel suo lavoro di contrasto al degrado urbano e allo spaccio. Ha identificato 50 persone negli ultimi giorni in zona del Buontalenti: 26 degli identificati sono minorenni. A carico di 2 persone, un livornese di 47 anni e un tunisino di 46, è stato emesso l’ordine di allontanamento perché sono stati trovati sulle scale della Cattedrale di San Francesco bivaccando, consumando birra e abbandonando le lattine. In caso di recidiva scatterà per entrambi il ’daspo urbano’. Qualora fosse violato, si passerebbe alla denuncia penale.

Infine nella notte tra giovedi e venerdì è ’stato fermato dagli agenti delle volanti sugli Scali Novi Lena un tunisino di 30 anni, per dentenzione di cocaina. È stato accompagnato al centro per il rimpatrio di Bari.

M.D.