’Un cappello pieno di ciliegie’ Livorno nel libro della Fallaci

E’ polemica sulla proposta delle destre di intitolare una strada alla giornalista. La maggioranza pronta a fare emendamenti alle mozioni di Lega e Fdi

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E’ il racconto di una saga di famiglia, puntigliosamente ricostruito nel capolavoro “Un cappello pieno di ciliegie” da Oriana Fallaci ormai sulla via di essere vinta dal suo male incurabile. Perché questo richiamo alla Fallaci? Perché la proposta fatta da Fdi e dalla Lega di intitolare una strada alla scrittrice toscana non piace in Comune. Ora siamo consapevoli che per fare il politico non é indispensabile essere un buon lettore, tantomeno di capolavori letterari come il libro appena citato di Oriana: la cultura storica e letteraria evidentemente é un optional. Ma gli svarioni sul tema portano anche a qualche brutta figura. Perché “Un cappello pieno di ciliegie” riferisce con l’esattezza della puntigliosissima Oriana che la sua famiglia non solo ha vissuto a Livorno ma è stata protagonista della vita labronica dalla fine del 1700 al 1889. Per scrivere il suo libro Oriana non solo dimorò a Livorno molte volte, ma fu anche un’attenta - e come sempre molto puntigliosa - allieva dell’ammiraglio Cristiano Bettini, uomo di vela nonché comandante dell’Accademia Navale. Le frequentazioni di Oriana con l’ammiraglio erano dovute alla volontà di imparare, anche tramite i manuali della biblioteca dell’Accademia, le manovre delle navi a vela dell’800, per descrivere con la massima precisione l’imbarco dell’avo Carlo. Che vivendo a Livorno aveva anche frequentazioni popolari, gustose e qualche volta di vera cronaca labronica, in una città che era allora - e Oriana lo ricorda - tra le più cosmopolite del Mediterraneo. Rileggere o almeno leggere “ Un cappello pieno di ciliegie” forse sarebbe servito ad evitare un corbello pieno di brutte figure.

Ma su questa intitolazione serpeggiano malumori. "Ci sarà il dibattito in consiglio comunale – dice il capogruppo del Pd Paolo Fenzi – noi non abbiamo una contrarietà pregiudiziale nei confronti della Fallaci ma le mozioni presentate dalle destre non sono condivisibili. Riconoscere una strada o dare la cittadinanza onoraria devono essere decisioni che uniscono, non che dividono. Per questo vedremo se sarà possibile emendare gli atti presentati dall’opposizione. Così, siamo partiti male".

Anche Stella Sorgente, capogruppo de Movimento Cinque Stelle, è piuttosto titubante: "La Fallaci non ha legami con la nostra città e certe dichiarazioni che ha fatto sull’islam, sugli omosessuali non sono condivisibili. Riconosco però l’indubbio valore professionale. Il timore è che finisca nella solita diatriba politica". La parole spetta dunque al consiglio comunale dove si terrà il dibattito.

Dalle file della Democrazia Cristiana arriva una dura nota del commissario Alessandro Corsinovi: "Il sindaco Salvetti, la giunta e la maggioranza Pd rifiutano di intotolare una strada alla memoria della grandissima Oriana Fallaci con la scusa che “non ha avuto legame diretto con la citta’. A parte il fatto che Oriana Fallaci è patrimonio culturale, storico, giornalistico, morale dell’ intero paese e di tutto il mondo occidentale, non è nemmeno vero che non ha avuto legami con Livorno. Basta ricordare alcuni capitoli del suo bel libro “Un cappello pieno di ciliege” dove parla di Livorno. Egregio sindaco Salvetti, eri un bravo giornalista e dovresti conoscere bene la storia, le opere, il valore delle battaglie di Oriana, donna coraggiosa, mai iscritta a nessun partito, giornalista corrispondente di guerra, che non piegava il capo di fronte ai potenti, e che raccontava e denunciava il dramma e il dolore delle ingiustizie, delle prevaricazioni e delle guerre. Su questa decisione sarebbe opportuno un tuo ripensamento o passerai alla storia della città non come un “sindaco di tutti i livornesi” ma come pregiudizialmente legato ad una sola parte politica".

Michela Berti

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