Michela Berti E’ stata una grande occasione persa. I nostri ragazzi che studiano nelle scuole superiori di Livorno hanno chiesto aiuto e l’unica cosa che le istituzioni locali hanno saputo fare è lasciare l’ennesimo cerino in mano al questore che, facendo il suo mestiere, ha inviato la polizia al liceo Enriques occupato da un centinaio di studenti. Non è bastato un incontro con il prefetto e il provveditore, con il questore e il vicepresidente della Provincia per liquidare le istanze dei ragazzi. Quando qualcuno si alza dal tavolo prima che la riunione sia terminata – e le autorità lo sanno bene visto che è il tavolo prefettizio quello sul quale si consumano vertenze sindacali anche complesse – non vince nessuno. Il fallimento di questo incontro ha generato l’epilogo di venerdì sera con la camionette delle forze dell’ordine schierate in via della Bassata che hanno innescato dure reazioni anche da parte dei genitori: "Assurde quelle volanti, per chi hanno preso i ragazzi, per dei criminali?". Questa città ricorre troppo spesso alle forze dell’ordine. Perché? Manca forse quel confronto necessario a scongiurare certe tensioni? Va in scena sempre lo stesso copione, sia per la movida che per le contestazioni studentesche. Dov’è la politica? Molti dei ragazzi che manifestano sono maggiorenni, pronti per recarsi alle urne... E i più piccoli si stanno formando le coscienze. Con quali esempi? Quando si deve alzare la voce mettendo in campo l’artiglieria pesante significa che la mediazione non ha funzionato, che gli adulti non sono stati autorevoli e che hanno perso un’altra occasione. ...
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