Benetti si prepara al mega-varo. Un 104 metri da sogno e record

La nuova nave è la più grande fra quelle da diporto costruite in Italia

Navigo, La presidente Katia Balducci e il direttore generale Pietro Angelini

Navigo, La presidente Katia Balducci e il direttore generale Pietro Angelini

Livorno, 15 ottobre 2018 - Il cluster della grande nautica da diporto della Toscana attende adesso la sfida più importante: il varo, promesso per il prossimo novembre, del Benetti più grande e prestigioso mai costruito, un 104 metri che segna anche il record assoluto tra le navi da diporto costruite in Italia.

Per scendere in acqua, dall’attuale capannone azzurro dove è stato in costruzione per quasi due anni, il mega-yacht aspetta solo la disponibilità del bacino galleggiante Mediterraneo, sul quale la Benetti stessa, su delega dell’AdSP, ha già speso quasi cinque milioni di euro per rimetterlo in condizioni di operare. In questi giorni è in corso la costruzione di una speciale rampa che consentirà al mega-yacht, dopo una serie di complicate e delicatissime manovre su carrelli ‘millepiedi’, di scendere nel bacino. Una volta in acqua si porrà poi il problema di dove ormeggiarlo per finire l’allestimento, con l’intervento a bordo di svariate centinaia di specialisti.

L’ideale – sembra di capire – dovrebbe essere l’interno del ‘bacinone’ di carenaggio oggi diventato una grande darsena; ma occorrerà proteggerne la bocca dal moto ondoso, ripescando la barca-porta o sistemandovi i frangiflutti galleggianti da anni inoperosi – dovevano servire all’abortito trasferimento della nautica sulla banchina 75 – proprio a fianco del ‘bacinone’, alla radice della stessa 75. Pare sia in corso un esame tecnico dall’AdSP e dalla stessa Benetti, anche per spostare i relitti delle gru del bacione, che cadono a pezzi e rappresentano un pericolo per chi deve lavorarci nei pressi.

Nel frattempo sui temi più allargati della nautica sulla costa c’è stato un incontro di operatori di ‘Navigo’, centro di innovazione e sviluppo della grande nautica toscana. Gli indirizzi emersi sono legati alla necessità di «ricerca e innovazione (nei prodotti e nei servizi) con la collaborazione con gli altri cluster del Mediterraneo, a imprese italiane sempre più internazionali, digitali, capaci di progettare in modo integrato e sostenibile. Sono i punti qualificanti e fondamentali del programma di lavoro per il triennio 2018/2020, illustrati dalla presidente Katia Balducci e dal direttore generale Pietro Angelini.

Sono quattro le macroaree di azione della società (ricerca e sviluppo, consulenza e servizi, eventi e formazione) attiva dal 2007 che aggrega attualmente 150 imprese in Toscana e 30 aziende tra la Sardegna e Malta (dove sono attivi Navigo Sardegna e Navigo Malta). Un network complessivo (incluse le associate del distretto toscano e altre) di 500 imprese coinvolte nei progetti, con accordi con 50 laboratori e le principali università toscane e 150 progetti sviluppati, nel corso di 11 anni, sui principali temi: automazione, digitalizzazione, rapporto barca porto, nuovi materiali, ciclo di vita dei prodotti, nuove propulsioni. Oltre a gestire Penta, braccio operativo del Distretto tecnologico della nautica e della portualità toscana, Navigo vede al suo interno rappresentate quattro associazioni di categoria e aziende di grande sviluppo a sostegno.

L’impegno della società – dice Balducci – è stato quello di permettere alle imprese associate e non, di qualificarsi sempre di più nel mercato nazionale e globale grazie ai finanziamenti e di offrire, in particolare alle nuove generazioni, prospettive concrete. Anche per il prossimo triennio, puntiamo ad azioni che abbiamo visione dinamica con imprese aperte alla collaborazione e ai progetti intersettoriali».

«Abbiamo ottenuto risultati importanti – sottolinea Angelini - impegnandoci nella ricerca di un meccanismo societario che portasse, certamente, risultati per la società, ma soprattutto per le imprese del distretto grazie ai progetti e agli eventi di promozione del comparto. In 11 anni, abbiamo raggiunto una maturità operativa utile alla sfida del programma di lavoro del prossimo triennio».