Lucarelli: "I video li abbiamo consegnati noi"

Cristiano Lucarelli torna a difendere il figlio Mattia accusato di stupro: "I filmati dimostrano la sua innocenza"

Livorno, 22 gennaio 2023 - Cristiano Lucarelli, allenatore ed ex bomber del Livorno, padre di Mattia Lucarelli (23 anni) accusato di violenza sessuale di gruppo ai danni di una studentessa americana il 27 marzo 2022 a Milano, insieme a Federico Apolloni (23 anni), entrambi agli arresti domiciliari, ieri sera è intervenuto di nuovo sui social. Lo aveva già fatto venerdì, dopo l’arresto del figlio e di Apolloni. Lucarelli senior è tornato sulla vicenda: "Devo intervenire di nuovo perché ho letto di tanti ’avvocati’, di tanti ’giudici’, di tanti ’leoni da tastiera’, perciò bisogna che dica di nuovo la mia. Ma anche per il fatto che sono state riportate male (le informazioni, ndr) dagli stessi giornali e telegiornali ai quali, quando sarà il momento, chiederemo lo stesso spazio dato alle cose che hanno riportato".

Lucarelli pone l’accento proprio sui video girati la notte tra il 26 e 27 marzo 2022 nella quale si sarebbe consumato il presunto stupro di gruppo. "Quei video li abbiamo consegnati noi spontaneamente alla polizia, non è che la polizia li ha trovati perché ha perquisito. All’interno di quei video ci sono elementi che dimostrano l’innocenza, non colpevolezza, e non c’è nessuna scena di sesso come vogliono far credere e raccontano (i ’leoni da tastiera’ e tutti gli altri soggetti ai quali si rivolge, ndr)". Sempre riferendosi ai video: "È evidente che vengono sbobinati a seconda degli elementi che devono rafforzare quell’impianto accusatorio, quindi mettono tra virgolette cosa gli pare, la raccontano come gli pare, giocano sulla vostra suggestione e vostra emotività, poi voi (chi frequenta i social, ndr) reagite in questa maniera".

Il suo monito: "Quindi aspettate (ai fruitori dei social, ndr). Poi se volete continuare continuate pure. Abbiamo già protocollato 1900 messaggi che presto consegneremo alla polizia postale, con i quali copriremo le spese processuali. Se volete continuare, continuate, ma io vi consiglio di no".

Invece venerdì sera a caldo Cristiano Lucarelli aveva detto: "Se prima ero convinto che mio figlio fosse innocente, dopo aver letto gli atti rafforzo ancora di più l’idea e inviterei con i commenti a stare calmi, perché siamo solo alle indagini preliminari. Il processo mediatico era quello che ci spaventava, si rischia di dare giudizi troppo affrettati. Questa è solo una misura cautelare ( i domiciliari, ndr) dovuta, a detto di chi l’ha richiesta, al fatto che Mattia e l’altro indagato sono stati intercettati, senza saperlo, in una telefonata dove parlavano di un’ingiustizia, di uno scherzo, che non credevano a cosa stavano leggendo. Da qui non si evinceva l’ammissione di colpevolezza, non si evincevano cenni di pentimento. Ma se io non ho commesso il fatto, perché durante una telefonata dovrei sentirmi colpevole?". "È una riflessione che dovremmo fare, – concludeva – perché anche io queste cose le ho sempre sentite in tv, quando ci sei dentro è tutto diverso".

M. D.