Violenza di gruppo, le motivazioni del Riesame: “Lucarelli e Apolloni ridicolizzarono la vittima di violenza"

“Risulta dai video” che hanno scelto “di abusare” della “inferiorità psicofisica” della ragazza. Il Tribunale conferma la revoca dei domiciliari: “Sufficiente la prescrizione di non uscire di casa dalle 8 alle 20”

Apolloni e, a destra, Lucarelli

wef.

Livorno, 2 marzo 2023 – Come «risulta dai video» si sono «mostrati del tutto indifferenti rispetto alle evidenti condizioni di alterazione» della ragazza, «privi di qualunque empatia» e hanno scelto «di abusare» per il «proprio divertimento» della «inferiorità psicofisica» della giovane, che aveva bevuto ed è stata anche «ridicolizzata e fatta oggetto di volgarità e frasi violente» in una «lingua a lei non nota». Lo scrive il Tribunale del riesame di Milano sul caso di Mattia Lucarelli, figlio dell'ex attaccante Cristiano, e Federico Apolloni, i due calciatori 23enni arrestati il 20 gennaio scorso per violenza sessuale ai danni di una 22enne studentessa americana. Presunto stupro di gruppo che risale, stando all'inchiesta della Squadra mobile e del pm Alessia Menegazzo, alla notte tra il 26 e il 27 marzo dell'anno scorso e per il quale altri tre loro amici sono indagati.

I giudici (Pendino-Alonge-Ambrosino), che hanno confermato i gravi indizi di colpevolezza a carico dei due arrestati e la attendibilità delle dichiarazioni della giovane, hanno deciso, però, di revocare gli arresti domiciliari e di disporre come misura cautelare l'obbligo di dimora a Livorno, con prescrizione di non uscire di casa dalle 20 alle 8, per i due calciatori, difesi dal legale Leonardo Cammarata. Misura che appare, scrivono, «sufficiente e adeguata, tenuto conto della peculiarità del caso concreto (avvenuto a Milano, dopo una serata trascorsa in un locale notturno), dell'assenza di precedenti e di segnalazioni di rilievo, dell'inserimento in un rassicurante contesto familiare».