Piombino, 70enne violentata in spiaggia

Un uomo di 35 anni originario del Togo ha bloccato la pensionata mentre stava leggendo un libro

Intervento della Polizia

Intervento della Polizia

Piombino, 24 ottobre 2020 - E’ stata violentata in spiaggia sotto viale Amendola, in pieno giorno. La vittima una 70enne domiciliata a Piombino. L’aggressore – con l’accusa di violenza sessuale e furto – è stato arrestato poche ore dopo l’episodio, dalla polizia del Commissariato di Piombino: è un clandestino pregiudicato di 35 anni originario del Togo.

Il 19 ottobre intorno alle 16 al 113 è arrivata la richiesta di aiuto da parte di una donna che ha detto di aver appena subito una violenza sessuale nei pressi della spiaggia sotto viale Amendola. Sul posto è stata inviata la squadra nautica del Commissariato impegnata in un servizio di vigilanza costiera. Gli agenti hanno preso rapidamente contatti con la vittima ed hanno ascoltato i testimoni presenti sul luogo, individuando poco dopo l’autore del reato, che è stato bloccato.

L’uomo è stato trovato a sedere su una panchina nel parco degli Orti dei Frati, vicino alla spiaggia dove poco prima aveva violentato la donna. Sul posto nel frattempo i poliziotti hanno ricostruito l’accaduto, grazie alle testimonianze di molti cittadini e della 70enne che prima di essere trasportata al pronto soccorso ha fornito precise indicazioni, preziose per gli inquirenti. In pratica mentre la donna era intenta a leggere un libro in spiaggia è stata avvicinata dallo straniero. L’anziana comprendendo le intenzioni dell’uomo, ha cercato frettolosamente di raccogliere le sue cose per allontanarsi, ma il 35enne l’ha afferrata, ed è riuscito a bloccarla, spingendola sulla sabbia e l’ha violentata.

L’anziana ha poi fatto scappare l’uomo urlando e chiedendo aiuto; prima di fuggire il 35enne le ha rubato la borsetta con il telefono cellulare. Sentendo le grida alcune persone sono andate dalla donna e hanno anche iniziato a inseguire l’aggressore, mentre chiedevano l’intervento della polizia. L’extracomunitario identificato e riconosciuto dalla vittima è stato portato nella casa circondariale di Livorno e l’arresto è stato convalidato dal giudice con applicazione della misura restrittiva della custodia cautelare in carcere. m. p.