Violenze ed estorsione, l’indagine

Piombino, una donna riesce a denunciare i maltrattamenti dell’ex solo dopo essere tornata a casa dalla madre

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"Un nuovo caso di silenzio assordante nella violenza di genere ed un altro caso di una donna che si colpevolizza per le atrocità subite, che ha paura di parlare, paura di chiedere aiuto, paura di perdere l’amore". A raccontare questa vicenda, dopo la conclusione dell’incidente probatorio di fronte al Gip Laghezza di Pisa, (richiesto dalla Procura di Pisa, per accertare prima la capacità a testimoniare della persona offesa e, se nel caso, procedere alla sua audizione già in questa fase precedente al giudizio) è l’avvocato Elena Parietti, che assiste la donna, sud americana, che da Cecina è tornata a vivere a Piombino con la madre dopo la fine della relazione con il padre di sua figlia. Dopo alcuni anni dalla fine della storia la donna inizia a ricevere cartelle esattoriali relative al mancato pagamento di bolli auto e multe intestate a lei. Ma essendo invalida al 100% e non potendo guidare, la madre inizia a fare domande alla figlia. Ma è reticente e fatica a raccontare alla mamma cosa era accaduto. Fin quando trova la forza di rompere quel muro di silenzio ed inizia a aprirsi. Racconta che quell’auto era stata acquistata dal compagno che, però, per problemi di vario genere, non poteva intestarsela e quindi, con l’aiuto della madre dello stesso, la costrinsero a firmare le carte. "Se non firmi sai cosa ti succede" le era stato detto. "Questo episodio, ritenuto dal Pm un’ipotesi di estorsione, è stata la più banale delle vessazioni che la donna ha subito negli ultimi 12 anni di convivenza con il compagno" evidenzia l’avvocato Parietti.

"La donna racconta di un ambiente familiare spregevole, fatto di violenze, vessazioni, intimidazioni e soprusi quasi quotidiane, di lunghissime docce fredde per nascondere i segni delle percosse subite, dei fiumi di alcool che il compagno consumava e soprattuto del silenzio omertoso che aleggiava nella casa familiare dove convivevano i suoceri - continua l’avvocato Parietti - di queste dinamiche ne è colpevole la società, la battaglia deve iniziare dalle scuole, i casi come questo dove dietro la mano violenta di un uomo ci sono gli occhi anche di una donna che vede, sente e non dice (e non mi riferisco alla vittima) danno l’esatta dimensione dell’abnormità del problema. Le dinamiche del mondo scorrono veloci mentre sono ancora presenti in troppi esseri umani medioevali concetti di società".

Ecco che così, emersi questi fatti, la donna ha depositato, tramite il suo legale, Elena Parietti, una querela al commissariato di Piombino e si è instaurato un procedimento penale alla Procura di Pisa (i fatti sono accaduti a Castellina).

Il Pm Pagnini, ha aperto un fascicolo a carico del compagno e della madre per estorsione, maltrattamenti ed appropriazione indebita. Propone richiesta di incidente probatorio. Il perito Petracca nel rispondere ai quesiti proposti valuta la donna come soggetto capace a testimoniare ed è stata sentita venerdì e il Gip ha dichiarato chiuso l’incidente probatorio trasmettendo gli atti alla Procura; le indagini proseguono e quel mezzo di prova potrà essere usato nel dibattimento.

m. p.