"Vogliamo lavorare, stop sospensioni"

Livorno, il Comittato dei sanitari non vaccinati chiede il cambiamento della normativa Covid

Migration

È nato il Comitato sanitari Livorno a luglio con 40 iscritti tra operatori socio-sanitari, infermieri,tecnici di radiologia, tecnici di laboratorio e fisioterapisti molti di Livorno, qualcuno di Firenze, Pisa e Viareggio, tutto personale sanitario che non si è sottoposto alla vaccinazione contro il coronavirus. Questi operatori sono stati sospesi dal servizio, senza retribuzione, perché non hanno adempiuto all’obbligo vaccinale.

"Le adesioni stanno crescendo perché stanno proseguendo le sospensioni del personale non vaccinato – spiegano i portavoce del Comitato sanitari Livorno – e di quello che ha preso il covid senza vaccino, dopo tre mesi (gli oss) dal rientro in servizio scattato grazie all’immunizzazione dovuta alla malattia".

"Gli infermieri non vaccinati iscritti all’ordine di categoria, se guariti dal covid – proseguono – possono rientrare a lavoro per 6 mesi, dopodiché vengono rispediti a casa. Ma la circolare ministeriale prevede la permanenza a lavoro da 6 a 12 mesi per tutto il personale sanitario, oss inclusi". "Gli operatori socio sanitari infatti essendo inquadrati come tecnici – precisano i portavoce del Comitato – rientro a lavoro dopo avere contratto il covid, ma sono rimandasti a casa dopo 3 mesi. Non solo: le sospensioni scattano anche per chi ha fatto 2 dosi e non vuole fare la terza perché ha avuto problemi e effetti collaterali da vaccino. Solo pochi lavoratori non sono stati sospesi ma demansionati, o spostati ad altre funzioni".

Nel Comitato "ci sono lavoratori sospesi perché non vaccinati, o che non hanno fatto i richiami pur vaccinati con 2 dosi, – sottolineano i portavoce del Comitato – con due dosi e post covid, o con 3 dosi ma che hanno avuto effetti collaterali, o malati di covid con sintomi seri".

In questa situazione "il personale rimasto in servizio per mancanza dei colleghi sospesi, è costretto a turni sempre più massacranti di lavoro" denunciano i portavoce del Comitato.

Intanto il presidente dell’Ordine provinciale medici dottor Pasquale Cognetta, che mesi fa ha espresso dubbi sull’obbligo vaccinale per i medici, fa sapere: "In questo periodo sono intervenute alcune novità per i medici che, non vaccinati contro il covid, hanno contratto il covid. In questa situazione chi è guarito, pur sospeso dal servizio, è rientrato a lavoro. Sulla base di sentenze dei tribunali lombardi e veneti, dopo alcuni ricorsi , è stato deciso che l’obbligo di richiamo vaccinale post-covid deve essere fatto non prima di tre mesi, possibilmente entro sei o dodici mesi come da circolare ministeriale". Se questi medici non faranno il richiamo "ripartirà la sospensione. – sottolinea Cognetta – Rimangono sospesi i medici non vaccinati che non hanno contratto la malattia".

Conclude: "Mi sono augurato che questo obbligo per il personale sanitario scadesse prima del 31 dicembre 2022, perché alcuni lavori scientifici hanno dimostrato che la vaccinazione contro il covid non protegge dal contagio, nè dalla possibilità di contagiare altri. Questo perché si pensava all’inizio che il vaccino su larga scala riducesse i margini di contagio, o che lo impedisse. Oggi il quadro è cambiato: con le varianti al covid che sono meno sensibili ai vaccini". Nonostante questo "continuo ad applicare la normativa covid e le sospensioni dei medici vaccinati".

Monica Dolciotti