Wass, alta adesione allo sciopero contro la vendita "Diciamo no a cassa integrazione e ferie solidali"

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All’impianto Wass di Livorno, del gruppo Leonardo (partecipato dallo Stato), ieri adesione allo sciopero nazionale di oltre l’80%. Il gruppo Leonardo vuole vendere Wass (produce sonar e siluri) della divisione elettronica settore difesa al gruppo franco tedesco Knds (consorzio tra Kmw tedesca e Nexter francese). Lavoratori e sindacati sono contrari. Chiedono che "intervenga il Governo per scongiurare il passaggio in mani straniere di Wass". Gabriella Perrone della Filt- Cgil fa il punto su questa vertenza molto complessa. "Ad oggi il gruppo Leonardo non ha una strategia industriale chiara. Di qui lo sciopero nazionale di oggi (ieri, ndr). È la prima volta che viene proclamato uno sciopero nazionale con manifestazione davanti alla sede di piazza Montegrappa a Roma. - sottolinea la Perrone - I segretari nazionali di Fiom e Uilm contestualmente sono stati ricevuti dall’azienda. Hanno chiesto un tavolo nazionale e di ritirare la cassa integrazione che il Gruppo Leonardo vuole attivare, per scongiurare la quale l’azienda ha chiesto al personale di tutte le divisioni produttive, inclusa quella a cui appartien Wass di Livorno di donare ore di ferie. Invece non cambierà nulla. Cassa integrazione che il gruppo Leonaro ha chiesto al ministero del lavoro senza consultare i sindacati. Così lo sciopero". L’azienda ha risposto che siederà al tavolo, ma senza ritirare la cassa integrazione. E da mercoledì inzieranno le ‘ferie solidali’. Sulla vendita di Wass e Otomelara "aspettiamo che il Governo prenda posizione - prosegue la Perrone - avvalendosi dello strumento del Golden Power. Perché se proprio di deve vendere lo si faccia con aziende italiane come Fincantieri".

Monica Dolciotti

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