La ‘Zim’ lascia Livorno per andare a Spezia

Il tutto nell’ambito di una razionalizzazione dei servizi da parte delle maggiori compagnie del settore

Il latitante operava anche nel porto di Livorno

Il latitante operava anche nel porto di Livorno

Livorno, 23 novembre 2018 - La compagnia di navigazione israeliana ‘Zim’, storico cliente del nostro porto, lascia Livorno dai primi di dicembre per trasferire a La Spezia il suo collegamento con la costa orientale degli Stati Uniti. Il tutto nell’ambito di una razionalizzazione dei servizi che le maggiori compagnie del settore stanno cercando, per ridurre le perdite che l’accentuata concorrenza tra le tre principali ‘alleanze’ sta generando da mesi. Ma a incidere nella scelta sarebbe anche il ritardo con cui il porto labronico sta completando l’allargamento e l’approfondimento del canale di accesso alla Darsena oscana, quella strettoia davanti alla torre del Marzocco che fino a pochi mesi fa sembrava sull’orlo di essere definitivamente superata grazie al microtunnel per spostare e approfondire i tubi dell’Eni. Invece, il microtunnel ha subito una pesante battuta d’arresto sia perché uno dei due pozzi di entrata (quello sul Magnale) ha avuto problemi di allagamento imprevisti, sia perché l’aggravio dei lavori, e quindi delle spese, hanno portato a un nuovo confronto con i contractors della gara. 

Da rilevare che l’operaziopne microtunnel è una delle più complesse in ambito portuale mai avviata in Italia e anche se la progettazione e il controllo dei lavori è stato esemplare – da quanto si afferma negli ambienti tecnici – le difficoltà che sono emerse in relazione alla consistenza delle banchine e del fondale hanno generato problemi imprevisti. Tanto che oggi gli osservatori imparziali temono che occorrano addirittura quasi altri due anni per risolvere definitivamente la strettoia, portare la larghezza del canale ai 120 metri promessi e arrivare a una profondità quasi sulla stessa larghezza agli auspicati 12,50 metri. Misure che renderebbero i passaggi delle nuova portacontenitori anche da 10/12mila Teu senza patemi in tutte le condizioni meteo; e specialmente senza i rischi che piloti e Capitaneria, responsabili della sicurezza, si trovano oggi a correre, operando spesso sul filo del rasoio.   Tornando alla ‘Zim’, la compagnia ha quindi deciso di integrare il servizio Al6 con quello denominato ‘Amerigo’ operato dalla Cosco. Gli armamenti di Hapag-Lloyd, Ocean Network Express e Yang Ming forniranno una nave ciascuna e le restanti faranno parte delle flotte di Cma-Cgm e Oocl. Proprio l’utilizzo di navi di maggiori dimensioni – che secondo l’Alliance troverebbero problemi a operare senza limitazioni a Livorno – avrebbe determinato la scelta dell’Alleanza di fare scalo a La Spezia invece che a Livorno. Comunque, Hapag-Lloyd, Ocean Network Express e Yang Ming offriranno collegamenti via Livorno grazie al servizio Al7 che la Zim esegue in collaborazione con The Alliance, una delle tre ‘grandi’. La probabile perdita di traffici da Livorno sarebbe almeno in parte compensata da ‘Zim’ al 7 dicembre prossimo con la ‘Tarragona’. La nave è lunga 261 metri, larga 32 e pesca al massimo 11,6 metri, compatibile quindi con lo stato attuale della strettoia del Marzocco.