Zone ’calde’ della città, ecco i servizi speciali

Il viaggio de “La Nazione“ con le Volanti e i Reparti di Prevenzione Crimine impegnati nei controlli dei quartieri più difficili

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di Michela Berti

Quando, poco dopo le 20 di giovedì sera, i due equipaggi dei Reparti di Prevenzione Crimine (RPC) sono arrivati al bar Grande in via Grande gli avventori hanno mostrato una spavalda tranquillità ma gli sguardi si sono subito incrociati. Controllo dei documenti a tutti. Carte d’identità ai pochissimi italiani presenti nel locale gestito da cinesi e qualche permesso di soggiorno spiegazzato. Nordafricani e albanesi per lo più con precedenti penali. Sui tavoli, birre e alcolici: un bar nel mirino della Questura. La gente passa, negli ultimi minuti di shopping serale prima di andare a casa per la cena, e sorride ai poliziotti che fanno il loro dovere per rendere la città più sicura. I servizi straordinari, come quello di giovedì sera al quale abbiamo partecipato, vedono il rafforzamento degli organici delle Volanti con gli uomini del RPC che arrivano da Firenze.

La missione - pianificata settimanalmente dal Questore e dall’ufficio prevezione generale guidato dal dottor Francesco Falciola - inizia alle 19, con il briefing sul piazzale della caserma Lamarmora dove il commissario Alessio Del Gigia impartisce le indicazioni del piano di dislocamento delle forze. Primo blitz in via Grande - dove il bar senza insegna al civico 59 è super attenzionato - poi al parcheggio adiacente al Liceo Enriques dove sono state segnalate presenze legate allo spaccio di sostanze stupefacenti. Partono le auto RPC mentre le due Volanti che fanno il consueto servizio serale. Il ritrovo è in piazza Venti Settembre dove vengono controllati alcuni giovanotti proprio davanti a ’Mister Kebab & Pizza’ sempre aperto: qui l’insegna c’è e ben visibile ma le frequentazioni non lasciano spazio a dubbi. Da lì la serata delle forze speciali continua in zona Garibaldi e scali degli Olandesi.

L’obiettivo è preciso: controllare le piazze ’calde’ della città, quelle dove la criminalità rende pericolose le notti dei cittadini perbene. Una goccia nel mare dello spaccio di droga che muove la maggior parte dei crimini a Livorno, ma le Volanti sono fatte di uomini che hanno scelto la divisa come missione. E non si abbattono se - come avvenuto qualche giorno fa - l’arresto di un tunisino con 100 grammi di droga viene convalidato dal giudice ma il criminale è già a spasso. Il commissario li motiva, li esorta e loro rispondono. Ci sono poliziotti esperti - la decisione dei movimenti tradisce l’anzianità di servizio - muniti di pistola d’ordinanza Beretta 92 fs, il taser, lo spray al peperoncino e manette sopra quel giubbotto antiproiettile indumento inseparabile; ma ci sono anche molti giovani, alle prime esperienze. La loro vita non è come quella di un comune mortale, la settimana non è scandita dai giorni ma dai turni: in questo caso in quinta turnazione (19-una; 13-19, 7-13, una-7 e riposo). Quando mangiano? Quando capita - sorridono - un panino, un pasto frugale, il nostro ciclo biologico piano piano prende il ritmo del turno a cinque. Non ci sono festività che sfuggono a questo calendario. All’inizio pesa, poi ci si abitua. Perché le Volanti - il biglietto da visita della Polizia sul territorio - sono il vero banco di prova per un poliziotto e c’è chi, una volta trovate, non le lascia più. Tra loro c’è perfetta intesa, basta uno sguardo, durante i blitz non servono tante parole. Ognuno sa perfettamente cosa deve fare. E la sera può filare liscia, senza chiamate d’allarme o servizi che diventano pericolosi, ma al rientro in caserma tutti sanno di aver fatto il loro dovere.

I cittadini hanno bisogno di vivere con la percezione di sicurezza, hanno bisogno di vedere le Volanti che presidiano il loro quartiere. Non sono sole, nel servizio notturno ci sono anche le gazzelle dei Carabinieri - sui locali del lungomare - e le auto della Finanza sul Viale Carducci. In quelle zone dove i lampeggianti delle forze dell’ordine sono sempre un bel deterrente.

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