Modigliani, in arrivo 26 opere di Dedo al Museo della città per il Centenario

L'annuncio di Restellini: 'Collezione Netter e Alexandre per una mostra eccezionale'. Al via il 7 novembre con 122 opere degli artisti maledetti, da Derain a Utrillo

La presentazione della mostra di Modigliani

La presentazione della mostra di Modigliani

Livorno, 16 settembre 2019 - Livorno prepara il tappeto rosso per il grande ritorno a casa di Amedeo Modigliani a cento anni dalla morte, avvenuta a Parigi il 24 gennaio 1920. E lo fa con la mostra-evento dal titolo ‘Modigliani e l’avventura di Montparnasse’, che prenderà il via il 7 novembre per concludersi il 16 febbraio 2020.

Si terrà al Museo della città nel cuore del quartiere Venezia e porterà tra i canali tanto cari a Dedo 14 sue opere della collezione Jonas Netter. ‘Ma – ha annunciato il curatore e tra i massimi esperti di Modigliani a livello internazionale, lo storico dell’arte Marc Restellini – siamo a buon punto nella trattativa che porterà a Livorno altre sue opere: 12 disegni di Modigliani, appartenenti alla collezione Paul Alexandre’. In tutto quindi al Museo della città - che per l’occasione ‘avrà un nuovo allestimento che contiamo di utilizzare in futuro per le prossime mostre che animeranno il polo culturale’, come ha spiegato il sindaco Luca Salvetti – arriveranno 122 opere dei numerosi artisti attivi a Parigi all’inizio del XX secolo e riconducibili alla ‘Ecole de Paris’, del calibro di Derain e Valadon ma anche Utrillo e Chaim Soutine.

La mostra, che ha ricevuto l’approvazione del supercollezionista e cacciatore di falsi Carlo Pepi, sarà un evento di richiamo internazionale che consentirà a Livorno di riappropriarsi del rapporto con il suo figlio più illustre, per troppo tempo dimenticato. ‘La parola chiave è coraggio’, ha concluso Salvetti al quale ha fatto eco Restellini: ‘Queste due collezioni, Netter e Alexandre, doneranno alla mostra una dimensione eccezionale. Un vero regalo per Livorno, una decisione quella di celebrare qui Modigliani che mi riempie di gioia. I falsari? Non mi amano, qui non correremo nessun rischio’. 

Irene Carlotta Cicora