Acciaierie Piombino, entra lo Stato nel piano da 82 milioni. "Sarà piena occupazione"

Il futuro di Jsw Steel Italy Piombino: parla il vicepresidente esecutivo Marco Carrai. Rossi: "Ora condizioni per svolta"

Le acciaierie di Piombino in una foto di qualche anno fa

Le acciaierie di Piombino in una foto di qualche anno fa

Piombino (Livorno), 15 settembre 2020 - Un piano di rilancio da 82 milioni di euro per le acciaierie di Piombino. Prima la messa in sicurezza, poi la realizzazione, entro il 2025, del forno elettrico. Il piano è stato illustrato dal vicepresidente esecutivo di Jsw Steel Italy Piombino Marco Carrai. Che ha parlato dei prossimi anni della fabbrica e di come ripartirà. Intanto, c'è l'ingresso di Invitalia, la partecipata del Ministero dell'Economia. 

«Invitalia per bocca del sottosegretario Alessia Morani ha esplicitato che entrerà nel capitale con circa 30 milioni di euro. Sulle modalità avremo venerdì una riunione in cui si parlerà della finalizzazione, spero entro fine ottobre», dice Carrai. 

«Il piano prevede due fasi - ha spiegato Carrai - La messa in sicurezza e il rilancio dell'azienda con investimenti pari a circa 82 milioni di euro per l'efficientamento delle linee di produzione. I primi soldi saranno investiti in questo. Una volta superata la prima fase, riportata l'azienda in ebitda positiva, in quel momento passeremo alla seconda fase del piano di investimento 'vision Piombino 2025' che prevederà il ritorno a fare acciaio con il forno elettrico».

Carrai ha precisato che «i 30 milioni sono i primissimi investimenti da fare per la fase di messa in sicurezza - ha precisato - i 52 milioni sono da mettere qualche mese dopo. Invitalia metterà 30 milioni, il resto sarà messo in parte tramite finanziamenti europei, una volta che la società sarà esigibile, e in parte tramite partner finanziari e industriali».

Uno dei punti importanti del piano riguarda l'occupazione: «Noi tendiamo ad avere la piena occupazione e il piano al 2025 è quello non solo per l'acciaio, ma anche per andare a individuare dei soggetti che possano attivare nuove attività industriali in grado di occupare i lavoratori che potrebbero essere in più una volta finita l'acciaieria», ha poi detto Carrai.

Con l'ingresso dello Stato, con Invitalia, l'Agenzia nazionale per l'attrazione degli investimenti e lo sviluppo d'impresa, nel capitale di JSW Italia, a Piombino ci sono tutte le condizioni per una svolta. E' questo - riferisce una nota - il parere del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi. 

Per il presidente, ciò per cui lui stesso si è battuto in questi anni, che a Piombino si torni a produrre acciaio, "è adesso possibile". E lo è grazie all'ingresso dello Stato e al fatto che la Regione Toscana ha finanziato e realizzato un nuovo porto.