Giani: "Progetto Jindal-Bekaert nel medio periodo. E sull'acciaio si parta da Piombino"

Il governatore: "Lo Stato punta molto sull'Ilva, ma i problemi li abbiamo anche noi. Voglio una vertenza toscana"

Eugenio Giani

Eugenio Giani

Firenze, 31 maggio 2021 - La creazione di un polo toscano dell'acciaio con le acciaierie Jindal di Piombino e la ex Bekaert di Figline (Firenze) «è un ragionamento di medio periodo», ma «se lo Stato italiano punta molto sull'Ilva, punti altrettanto su Piombino».

Lo ha affermato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, a margine del tavolo sulla vertenza Bekaert tenutosi oggi a Figline e Incisa Valdarno. «Su questo progetto andrò fino in fondo - ha aggiunto -: non vedo perché la Toscana, perché ha una bella immagine, è una grande regione, è molto attrattiva dal punto di vista turistico e culturale, poi debba essere sempre sacrificata perché in altre realtà magari ci sono più esigenze occupazionali. Basta con questo discorso: la Toscana ha gli stessi diritti, le stesse potenzialità e gli stessi problemi delle altre regioni».

Quindi, ha concluso Giani, «anche il discorso della ripartenza e degli investimenti del Recovery Fund deve essere fatto con equità, e noi non accettiamo assolutamente che la Toscana venga tagliata fuori perché magari si vuole privilegiare qualche altra regione che viene considerata debole: i problemi ce li abbiamo anche noi, oggi ne abbiamo una dimostrazione, e quindi sulla partita dell'acciaio ad esempio noi vorremmo una vera e propria vertenza toscana partendo da Piombino»