"Lavoro, tremila posti a rischio nella componentistica auto"

Livorno, il grido d’allarme dei sindacati: "Chiediamo da tempo un tavolo nazionale con il governo. Qui il comparto è strategico"

Simone Puppo della segreteria Fiom Cgil

Simone Puppo della segreteria Fiom Cgil

Livorno, 22 aprile 2021 - Luci e ombre sul futuro della componentistica auto. La pandemia rallenta l’arrivo di materie prime e componenti elettroniche indispensabili per soddisfare gli ordini delle case automobilistiche clienti. Non solo: l’annunciato e più volte invocato tavolo governativo per il settore automotive è ben lungi dall’essere convocato. A fare il punto della situazione per la componentistica auto che da noi conta 3000 occupati, sono Simone Puppo segreteria Fiom-Cgil e i delegati sindacali Fiom Marco Nardini (Magna) e Simone Donati (Pierburg).

Puppo delinea lo scenario: "Pierburg realizza pompe per il 50% per Fiat (Fca, oggi Stellantis). In parte per Renault e Psa (ex Peugeot). Lo stabilimento Magna produce serrature e moduli porta al 50% sempre per Fiat. Entrambi occupano circa 1000 addetti. Le aziende dell’indotto hanno 2000 dipendenti". Detto questo lancia l’allarme: "Temiamo che questo territorio sia poco attrattivo per le multinazionali perché il Governo è poco attento al settore e all’industria di base come il siderurgico, vedi le acciaierie di Piombino, strategiche per l’automotive che rappresenta il 6% del Pil nazionale".

Altro campanello di allarme: "Oggi il tasso di disoccupazione nazionale è al 10%. Secondo il Rapporto Italia Sostenibile elaborato da Cerved, Livorno è tra le città del centro nord che nel 2021 avrà un tasso di disoccupazione al 18% insieme a Rimini e Aosta". Così "chiediamo un tavolo romano per la componentistica non più rinviabile". Inoltre "è fermo dal 2014 l’Accordo di programma per l’area di crisi complessa per Livorno Colle Rosignano". Qui si inseriscono i problemi di approvigionamento per Magna e Pierburg. Nardini di Magna spiega: "I nostri fornitori, in parte italiani e in parte cinesi, non mandano i componenti elettronici delle serrature e l’acciaio, è un problema che riguarda tutto il settore in Europa".

Aggiunge: "Abbiamo il contratto di solidarietà scattato nella prima fase dell’emergenza covid per mancanza di volumi di lavoro, ora prosegue per mancanza dei materiali utili per lavorare nonostante gli ordini dei clienti siano aumentati". "Abbiamo linee dedicate a marchi di lusso come Porche, Bmw, Ferrari che mai come ora hanno tante richieste". Donati per Pierburg: "I fornitori stanno rispondendo ai nostri ordini con lentezza: i chip arrivano dalla Cina e la gomma dal Texas. Con la pandemia e lo smartworking c’è stato il boom di acquisti di computer che fagocitano i chip. E le nevicate eccezionali in Texas hanno messo in ginocchio le fabbriche di gomma che stanno ripresendosi soloora".

Monica Dolciotti