Festival, un Sanremo alla livornese. Da non perdere il duetto Motta-Nada

Ferretti, Davini e Riccardo Fogli: tutti i nomi di casa nostra nella storia della kermesse

Il cantautore Francesco Motta

Il cantautore Francesco Motta

Livorno, 1 febbraio 2019 - Motta, nella serata dei duetti sanremesi edizione 2019, canterà con Nada e sarà un legame ideale tra il passato e il presente della canzone livornese. Un territorio che al Festival della canzone italiana è stato protagonista anche vincente. Come nel caso di Nada Malanima, che trionfò nel 1971 con un pezzo che ha fatto la storia, ‘Il cuore è uno zingaro’ interpretato con Nicola Di Bari.

Fu un’edizione super quella del 1971 perché seconda e terza furono altre due canzoni celeberrime: ‘Che sarà’ di Josè Feliciano e i Ricchi e poveri e ‘4 marzo 1943’ di Lucio Dalla ed Equipe 84. A proclamare vincitrice Nada un castiglioncellese di adozione, Carlo Giuffrè, che presentava con la splendida Elsa Martinelli.

Se per Nada fu una vittoria clamorosa vista anche la giovane età (18 anni), altri due rosignanesi sono arrivati alla ribalta di Sanremo in modo meno travolgente ma comunque con successo. Fabrizio Ferretti va giustamente fiero del quarto posto che conquistò nel 1964. Accompagnato dal mitico maestro Gorni Kramer sfiorò il podio con ‘La prima che incontro’. Vinse un’altra baby prodigio, Gigliola Cinquetti con ‘Non ho l’età’. Fabrizio partecipò poi al Festivalbar con ‘Perché l’ho fatto’ conquistando il terzo posto. Nel 1965 fu di nuovo al Festival di Sanremo con ‘Tu che ne sai’ che si piazzò sesta.

Nato a Rosignano Solvay nel 1945 Ferretti ha dato prova delle sua qualità canore a scuola e nel coro del teatro Solvay. Il secondo posto dietro a Iva Zanicchi a Castrocaro nel 1962 gli spalancò le porte verso un successo che per tutti gli anni ’60 fu italiano e internazionale, con partecipazioni a Canzonissima, Cantagiro.

Fabrizio è cugino di Andrea Bocelli che l’ha spinto qualche tempo fa a un rientro con un cd nel quale ha inserito come tributo anche una canzone scritta da Lucio Dalla dal titolo ‘Le rondini’, realizzata con Maura Balzini al pianoforte. Un ruolo importante nella musica italiana l’ha svolto anche un altro rosignanese, Roberto Davini.

Ci ha lasciato nel 2017 a 77 anni nel giorno del suo compleanno e la sua è stata una vita dedicata alla musica. Dopo aver dato prova di grandi qualità come cantante (alla ribalta del Cantagiro nel ’63) lui al Festival di Sanremo è stato protagonista come discografico, alla Rca. Un’etichetta che ha sfornato tanti talenti. E come talent scout c’era lui, Roberto.

Oltre a Nada, Davini ha valorizzato allora giovani promesse come Renato Zero, Claudio Baglioni, Stefano Rosso, Luca Barbarossa, Mario Castelnuovo. E ancora Mariella Nava e Fiorella Mannoia per la quale scrisse insieme a Mimmo Cavallo e Antono Coggio il primo successo ‘Caffè nero bollente’ che nel 1981 segna il debutto a Sanremo, nella sezione giovani, della cantante romana.

Era anche amico di Caterina Caselli, Roberto, un personaggio affabile e competente che alla sua Rosignano e a Castiglioncello è rimasto affezionato sino alla fine. Se allarghiamo i ricordi a tutta la provincia come non citare le partecipazioni sanremesi di Riccardo Fogli, pontederese di nascita ma piombinese di adozione, che vince all’Ariston nel 1982 da solista dopo l’abbandono dei Pooh con ‘Storia di tutti i giorni’.

Un’altra piombinese, Rossella Canaccini (in arte Rossella Valenti) presenta a Sanremo nel 1974 ‘Qui’ senza arrivare in finale. Fu cantante per le Stars, gruppo beat femminile piombinese che si era esibito nel Vietnam per i soldati americani. In tempi più recenti la livornese Karima è arrivata terza nel 2009 nelle nuove proposte col brano ‘Come in ogni ora’.