Tra dem e grillini c'è un abisso

Già annullate in Toscana le convergenze governative giallo-rosso

Simona Bonafè e Giacomo Giannarelli

Simona Bonafè e Giacomo Giannarelli

Firenze, 1 settembre 2019 - Giacomo Giannarelli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, non fa sconti a nessuno e non cambia idea. «Alle elezioni regionali del prossimo anno andiamo da soli, ci metto la mano sul fuoco anche con mesi di anticipo. Alleanze strategiche? Semmai con qualche lista di cittadini, ma col Pd lo escludo». Nemmeno Simona Bonafè, segretaria regionale dem, ha dimenticato fratture e divergenze, profonde, con i grillini: «Calma e gesso, intanto vediamo come va a finire la questione nazionale. Ma con i 5Stelle, in Toscana e non solo, abbiamo programmi molto diversi e non si può certo far finta di niente... Aspettiamo di capire e poi valutiamo». La segretaria (ed europarlamentare) in questi giorni ha incontrato il popolo dem alle Feste dell’Unità (venerdì a Pisa, ieri a Rignano sull’Arno e a Livorno) che storce il naso sull’asse giallo-rosso romano. Le posizioni della segretaria nascono anche dal polso dell’elettorato «che non dimentica» il trattamento riservato al Pd da parte dei 5Stelle. D’altro canto il venticello romano che scende dai colli, Quirinale compreso, non entra nemmeno nella casa grillina toscana per lanciare l’alleanza governativa giallo-rossa. Giannarelli non molla di un centimetro, così da tifoso sfegatato di Conte premier e Di Maio leader del Movimento rilancia il refrain della capitale: «Volete governare con noi? Rispettate i nostri punti, altrimenti voto». Per lui il MaZinga può decollare solo se il movimento detta la linea. Così sarà in Toscana: «Nessuna alleanza pre elettorale. Vogliamo una Toscana a 5 stelle». Unica apertura? «Siamo sempre pronti a discutere di temi nell’interesse della nostra regione». Ed elenca, però, i punti di frizione che in questi mesi si sono evidenziati in consiglio regionale dove i Cinquestelle sono opposizione. «In questi 5 anni Pd, Lega e gli altri partiti hanno bocciato le nostre proposte di legge: da quella per l’economia circolare, a quella per l’acqua pubblica, a quella per il fondo per le startup innovative, e altre, si sono opposti ai numerosi atti per aiutare le imprese, per un nuovo piano rifiuti, per un nuovo piano energetico, per la qualità e tutela delle acque, per la riforma delle partecipate a partire da fidi toscana, per rendere in nostro arcipelago indipendente».

Anche in casa dem hanno la memoria lunga e non dimenticano. «Intanto aspetterei che il governo nasca - sottolinea Bonafè- . E poi, poiché le alleanze si fanno sui programmi, bisogna partire da lì. Ed è inutile negare che su molte questioni cruciali per il Pd come lo sviluppo economico e la competitività della nostre regione, come le infrastrutture, c’è una distanza siderale». E il vertice Pd ricorda anche che in tutte le città toscane i due partiti sono di fatto contro. E che di Livorno, guidata dalla giunta Nogarin nello scorso mandato, il Pd nell’ultima tornata elettorale ha fatto «la battaglia di tutte le battaglie». La riconquista è stata strategica e al contempo un punto d’orgoglio dopo lo smacco per la sconfitta subita cinque anni prima. Insomma non si può cancellare tutto in un battibaleno tanto che anche le ipotesi di alleanze locali, ben viste dal segretario nazionale Zingaretti, creano non pochi maldipancia. Anche tra gli alleati.

«E’ bene che i democratici la smettano di ondeggiare o finiranno per distruggere quel dialogo che a fatica stiamo costruendo in Toscana in vista delle Regionali 2020 – evidenzia Gabriele Toccafondi, deputato di Civica popolare - Perciò accolgo con favore le dichiarazioni della segretaria Bonafè». I punti di distanza sono sulle infrastrutture in primo luogo Tav (sottoattraversamento fiorentino) e aeroporto «Vespucci». Pd per il sì, Movimento 5Stelle per il nì («Peretola deve essere un city airport - conferma Giannarelli - sulla Tav parla il rapporto costi-benefici»), ma anche sulla Tirrenica e sulla Grosseto-Fano. Il tema delle infrastrutture sta a cuore alla segretaria dem:«Senza sviluppo la Toscana resta al palo, le imprese e il lavoro hanno bisogno di spinta non di frenate» della decrescita felice. E poi ci sono altre profonde divergenze: sulla geotermia, sui rifiuti e sulla gestione dell’acqua per i temi ambientali come per quelli economici e sociali: dalla giunta toscana sono partiti attacchi al reddito di cittadinanza e alla questione navigator come grande tensione c’è stata tra Palazzo Chigi e Regione per i conti della sanità.