Salvini, comizio nel salone diocesano

Polemica per l’ospitalità offerta alla Lega dal parroco don Placido

Matteo Salvini

Matteo Salvini

Livorno, 20 febbrio 2018 - Il tour di Matteo Salvini, leader della Lega, sulla costa toscana è previsto per venerdì, 23 febbraio. Da Grosseto a Piombino, qui l’arrivo è previsto alle 11,30 con l’incontro al Largo Caduti del lavoro, poi il pranzo a Cecina alla Buca del Gatto e alle 14,30 l’arrivo a Livorno.

Salvini incontrerà i simpatizzanti livornesi della Lega al Centro culturale Diocesano in via delle Galere. E proprio la location ha innescato un bel po’ di polemiche. Gli antagonisti di Salvini attaccano a mezza bocca la Curia che avrebbe aperto i locali all’esponente leghista. Ma ecco come si sono svolti i fatti. Li racconta don Placido Bevinetto parroco della Chiesa della Madonna. «La scorsa settimana – dice il sacerdote – durante un dibattito con alcuni candidati alle elezioni politiche, dissi a tutti che il locale era disponibile per tutti. E’ un bel salone, riscaldato, aperto a chi ne fa richiesta». Un invito ‘trasversale’ da parte del gestore di questo auditorium che viene affittato a 350 euro al giorno. «Per la parrocchia gli introiti della sala sono molto importanti – continua il parroco – e spesso ospitiamo convegni di associazioni di categoria, non ci sono paletti se non quelli dei toni civili e dell’educazione».

Ecco allora che il giorno dopo la proposta di don Placido, il giovane Lorenzo Gasperini – candidato all’uninominale alla Camera per la Lega – ha chiamato il parroco per chiedere la disponibilità dei locali. «Poi, mi ha scritto una email – aggiunge il parroco – per formalizzare la richiesta ed io ho risposto positivamente dopo aver verificato la disponibilità della sala. Sinceramente non mi è stato accennato che sarebbe venuto Salvini...». Il parroco si ferma, niente polemiche. Ma è il giovane Gasperini a farle. «Vorrei chiarire due aspetti. Il primo è che avevamo chiesto giorni fa l’auditorium della Camera di Commercio. Sembrava tutto ok poi invece, quasi all’ultimo minuto, ci è stato detto che non era più possibile andare lì. L’autorizzazione era stata revocata». Il candidato leghista è piuttosto risentito: «Ostruzionismo sgradevole, sono molto rammaricato per quanto accaduto. Il secondo aspetto è che abbiamo avuto un bel po’ di difficoltà a trovare una location adatta ad ospitare Salvini. Molti privati infatti ci hanno detto che non lo avrebbero accolto perché hanno paura delle ripercussioni da parte dei violenti, gli stessi che hanno aggredito la Meloni».

L’affondo: «E’ intollerabile che a Livorno ci siano situazioni simili. Questa mafia violenta deve essere emarginata». Il candidato alla Camera si rivolge alle istituzioni: «Cento violenti dei centri sociali non possono condizionare così una città, bisogna ripristinare la legalità perché qui la gente ha paura». L’esponente della Lega ribadisce: «Noi siamo una forza popolare e ci rivolgiamo a tutti, parliamo al popolo di lavoro e sicurezza, per questo avevamo scelto, in prima battuta, l’auditorium della Camera di Commercio, la casa delle imprese livornesi. Purtroppo a Livorno questo non è possibile per colpa di quei violenti che si comportano come abbiamo visto pochi giorni fa in piazza Garibaldi per l’arrivo di Giorgia Meloni». Il 23 febbraio, il centro città sarà di nuovo blindato, massima allerta delle forze dell’ordine per l’arrivo di Salvini.