"Abbiamo cambiato mentalità, ora non molliamo"

Lorenzo Pecchia, 19 anni, uno dei giovani emergenti del Livorno, sta crescendo insieme alla squadra. Il punto sul campionato

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Tra le note positive di questa prima parte di campionato c’è sicuramente il giovane Lorenzo Pecchia. Il classe 2002, con già alcune presenze in serie B e C nel ‘vecchio’ Livorno, è stato uno degli ultimi arrivati in amaranto e, gradualmente, si è ritagliato uno spazio sempre più importante nelle gerarchie di Buglio. È proprio il mister del Livorno che su di lui ha fatto davvero un lavoro importante spostandolo dalla sua consueta posizione in mezzo al campo e individuando le sue potenzialità sull’esterno. Pecchia è il ragazzino che viene da Venturina e si innamora dell’amaranto, fa parte di un gruppo che vive per il calcio e per questa piazza.

Pecchia, come giudica questo inizio di stagione?

"Inizio positivo. Abbiamo cambiato mentalità, tutte le squadre quando vengono qua danno il 100% e per noi non basta, bisogna dare di più. Abbiamo capito che non serve essere ‘belli’, bisogna vincere e lottare ogni minuto. Ci conosciamo meglio, ci sacrifichiamo l’uno per l’altro. È normale, ma in una squadra nuova serviva tempo".

Lei è stato uno degli ultimi ad arrivare…

"Rientravo dalla pubalgia e mi proposi al direttore che mi prese in prova. All’inizio mi arrabbiai perché pensavo di firmare subito, ma grazie all’aiuto di Protti che si arrabbiò mi fece ragionare".

Cosa piace di questa categoria?

"Sentire i tifosi da cinque metri, ti trasmettono tutto. Verso di noi c’è un attaccamento impressionante, dobbiamo rispettarlo dando il massimo in campo. Noi qua, prima di essere calciatori siamo tifosi del Livorno. In questi stadi dove sono tutti compatti ti viene la pelle d’oca".

Ha vissuto una ‘rinascita’, come va in questo nuovo ruolo?

"È un cambio radicale perché ho sempre giocato mezz’ala, ci sono ritmi e passi diversi. Il mister mi ha messo sull’esterno e mi sto trovando bene".

Il giudizio?

"Non sono mai contento, preferisco giocare peggio ma la squadra deve vincere. E anche quando gioco bene voglio sempre di più. Contro il Castelfiorentino non ero soddisfatto".

Eppure il passaggio determinante per il secondo gol è stato il suo…

"L’ho rivista e non mi sono piaciuto per niente. Devo sempre migliorare, anche quando ero piccolo dopo ogni partita guardavo sempre il pelo nell’uovo. Non mi accontento mai".

Come vive gli allenamenti con i più ‘grandi’?

"Ci aiutano tutti i giorni, ma veramente tutti. Sono fondamentali perché durante gli allenamenti loro ci spronano, ci consigliano".

Quale deve essere il prossimo obiettivo per essere ancor di più dominanti?

"Bisogna essere più concreti e incisivi. Nell’ultima gara abbiamo preso quattro pali e abbiamo vinto. Però non va sempre così. E poi bisogna mantenere quello che stiamo facendo adesso, soprattutto in difesa".

Filippo Ciapini

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