Amos Ricci non si accontenta mai "Non avete visto tutte le mie qualità"

La guardia della Libertas vuole una stagione da protagonista. "Il derby? Ho iniziato a capire cosa sia..."

Migration

Un mese fa andava in scena la notte di Piacenza, funesta solo per l’esito finale che ha impedito alla Libertas Livorno 1947 di spiccare il volo per l’A2. Nonostante un campionato lungo ed estenuante (42 partite giocate dai bianco-vinati), la voglia di tornare al lavoro è tanta, anche se Alessandro Fantozzi ha fissato per il 16 agosto il raduno della squadra. Questo, però, non impedisce ai giocatori di allenarsi da soli. Come Antonello Amos Ricci, pronto per la sua seconda stagione a Livorno. "La prima è stata al di sopra di ogni aspettativa – ci confida l’esterno –, nessuno ci dava una lira essendo una squadra nuova, invece lavorando sempre insieme abbiamo fatto una stagione super. È Mancato poco per coronare un anno fantastico. Quest’anno sarà più dura, dovremo lavorare tantissimo, ma già ci conosciamo e questo ci dà un piccolo vantaggio. C’è un allenatore nuovo come Fantozzi, amato da tutti, libertassino, che può darci la molla per fare ancora meglio".

Che annata è stata per lei?

"Bella, a volte ho giocato fuori ruolo e mi sono adattato da playmaker, anche se non sono un play puro. Mi sono messo al servizio della squadra, ora spero di poter far vedere tutte le mie qualità anche da guardia".

Pronto per il derby?

"Sto iniziando adesso a capire cosa significhi il derby: una sera ero con Toniato, abbiamo trovato dei tifosi piellini che festeggiavano la nostra sconfitta a Piacenza e ci hanno offerto da bere... Spero che si possa giocare con il palazzetto pieno".

Che campionato sarà?

"Diverso. Le squadre sono cambiate, il girone sarà nuovo, ma non dobbiamo pensare che tutto filerà liscio come la passata stagione: ci dovremo guadagnare tutto con il lavoro in palestra, giorno dopo giorno, per divertirci e provare a ripeterci".

La barba resta?

"Certo. Sono un po’ pigro, per questo me la sono fatta crescere, non per fare il personaggio. Arrivai a Livorno sbarbato e i tifosi mi chiesero di farla ricrescere: quest’anno sarò attrezzato".

Come si trova a Livorno?

"All’inizio non è stato facile integrarsi perché abbiamo fatto un’annata da ‘isolati’, ma i tifosi in giro per la città e sui social si sono fatti sentitre. Spero che riaprano i palazzetti, giochiamo per il pubblico".

Se potesse tornare a gara 5 di Piacenza, cosa cambierebbe?

"Niente, cercherei solo di evitare il 14-0 iniziale, quei 5’ iniziali. Se arrivi a gara 5, significa che le squadre si equivalgono, poi spesso gli episodi determinano una gara e la stagione...".

Quest’anno avrete gli occhi addosso...

"L’anno scorso la Libertas era un’incognita, ora non dico che saremo la squadra da battere ma avremo addosso gli occhi di tutti. Ci siamo fatti conoscere da tutta Italia, ma siamo pronti".

Con chi ha legato di più?

"Con Toniato. Questo sarà il terzo anno insieme: il primo eravamo primi quando è arrivato il Covid, quest’anno siamo arrivati in finale, il prossimo... E poi vorrei spendere due parole per Forti, un capitano vero, al servizio di tutti, sempre disponibile, grande lavoratore in palestra, pronto a dare consigli: ce ne fossero di giocatori come lui. Per me è il prototipo del play perfetto".

Perché Amos?

"È il mio secondo nome, piaceva a mia madre. In ebraico significa forte e sono molto affezionato a questo nome".

Igor Vanni

Hai già un abbonamento?
Questo articolo è riservato agli abbonati

Accedi senza limiti a tutti i contenuti di iltelegrafolivorno.it e dei siti collegati.Naviga senza pubblicità!

ABBONAMENTO SETTIMANALE

2,30 € 0,79 € a settimanaper le prime 24 settimane. Addebito ogni 28 giorni.
Nessun vincolo di durata. Disdici quando vuoi
mese
anno