Il Livorno vince a Gorgonzola contro la Giana: 0-2, l'incubo è finito

A segno Murilo al 28' e al 64'. La squadra amaranto è apparsa trasformata dal Sottil-bis: grinta, lucidità e due gol 'chirurgici'

Giana-Livorno, l'esultanza di Murilo (foto LaPresse)

Giana-Livorno, l'esultanza di Murilo (foto LaPresse)

Gorgonzola (Milano), 10 marzo 2018 - Il Livorno torna alla vittoria e ritrova se stesso: 0-2 a Gorgonzola sul campo della Giana, con doppietta di Murilo al 28' e al 64'.

Livorno 'rivoluzionato' da Sottil che torna alla guida della squadra dopo aver ritirato le dimissioni in settimana. Tre sconfitte casalinghe e due pareggi sono le ultime credenziali della formazione labronica, che ha perso terreno e ora deve recuperare. Formazione iniziale totalmente cambiat  per questa trasferta a Gorgonzola, seguita da un'ottantina di tifosi amaranto sotto la pioggia. L'inizio della partita è preceduto da un minuto di raccoglimento per ricordare Davide Astori, il giocatore della Fiorentina morto domenica scorsa: anche i sostenitori del Livorno si uniscono al dolore.

PRIMO TEMPO - Si parte con un ritmo molto elevato. Il Livorno ha il coltello fra i denti col il 4-3-3, la Giana risponde a tono.

All'11 la prima conclusione verso la porta lombarda: Kabashi calcia alto sulla traversa una punizione dalla distanza.

Al 16' Pulidori salva su un pallone spiovente in area: la Giana si fa pericolosa.

Al 28' il Livorno passa in vantaggio. Segna Murilo, di testa. Il brasiliano approfitta di uno svarione difensivo della Giana e si inserisce su un cross di Franco bruciando il tempo a Foglio. La palla lambisce il palo di destra e si insacca.

Il Livorno è presente a se stesso. Non si sfilaccia, mantiene un ritmo vivace, tiene testa a una Giana per nulla passiva, tira fuori la grinta e resta costantemente in avanti. Efficace sull'out sinistro, intraprendente, il Livorno difende il vantaggio parziale senza chiudersi e va al riposo con il gol di Murilo nel forziere. Lo stesso Murilo che l'anno scorso su questo campo realizzò una doppietta.

SECONDO TEMPO - Si ricomincia con gli stessi undici effettivi. Il Livorno ripropone la stessa iniziativa.

Al 49' Manconi va il gol, ma l'arbitro annulla riscontrando un fallo dell'attaccante sul portiere della Giana, che però aveva perso il pallone prima del contatto. Episodio da rivedere.

La partita si inasprisce, Foglio non ha mezze misure negli interventi su Murilo. La Giana è veemente ma confusionaria, il Livorno controlla ma protesta legittimamente per il gioco duro dei lombardi.

Al 57' la Giana sfiora il pareggio con Perico, che da fuori, con un tiro a giro, manda fuori di pochissimo. E' un grosso brivido per il Livorno, che arretra un po' sulla spinta dei padroni di casa. Il nervosismo fa capolino anche in panchina, tanto è vero che viene ammonito Gasbarro... Ma gli amaranto non perdono la lucidità: passata la 'buriana' per un circa 3 miniuti, riprendono il controllo della situazione.

Al 58' esce Manconi ed entra Doumbia.

Al 64' raddoppia il Livorno: sempre Murilo a segno. Il brasiliano si invola sulla destra dopo un rimpallo, va via e brucia in velocità Chiarello, poi fa partire un diagonale chirurgico che batte Sanchez sul primo palo. 

Al 70' Murilo esce fra gli applausi ed entra Bresciani.

Dal 75' la Giana prova in tutti i modi a rialzare la testa, con il Livorno che si abbassa un po' ma che riesce però a mentenere il controllo della situazione senza rinunciare alla velocità. Gli amaranto appaiono indubbiamente trasformati rispetto alle prestazioni precedenti: sono più determinati, hanno più carattere, sono parte attiva nell'arco di tutta la partita e si mostrano compatti.

All'81' Sottil richiama Valiani e Montini, al loro posto Pedrelli e Vantaggiato.

Il Livorno c'è. La parte finale della partita non ne cambia andamento e risultato. L'incubo sembra finito: la squadra amaranto torna a ringhiare su ogni pallone e, soprattutto, torna a vincere. E' un risultato importante, costruito con attenzione e lucidità. Ora bisogna mantenersi in carreggiata, per mettere la freccia più alla svelta possibile.

Alessandro Antico