Livorno preso a pallonate anche a Olbia: un disastro, vincono i sardi 4-2 / FOTO

Gli amaranto si illudono nel finale del primo tempo, in gol con Maiorino e Borghese. Ma nella ripresa si sfasciano e crollano. Contestazione da parte dei tifosi al seguito

Olbia-Livorno, un'azione del match (foto Lapresse)

Olbia-Livorno, un'azione del match (foto Lapresse)

Olbia-Livorno 4-2

Olbia, 7 aprile 2018 - Il Livorno butta via tutta la stagione perdendo per 4-2 anche a Olbia. Un disastro, una disfatta totale, un’annata gettata in fondo al mare con un sasso al collo.

PRIMO TEMPO - Mazzoni e Vantaggiato convocati dopo lo ‘scontro’ con il presidente Spinelli al Centro Coni, ma partono dalla panchina. In porta Pulidori, l’attacco è affidato a Montini e Maiorino. Difesa a tre con Borghese. Si gioca con il 3-5-2 e con un po’ di contrazione, perché il Livorno sa bene che non può permettersi passi falsi.

Succede tutto negli ultimi dieci minuti. Olbia in vantaggio al 38’ con Senesi, nell’unica azione offensiva sarda nata da una palla persa dal Livorno. Ma appena un minuto più tardi Maiorino ristabilisce la parità con un gran sinistro al volo dall’interno dell’area su lancio di Valiani. Il Livorno stavolta si sveglia, reagisce e insiste. Al 45’ è Borghese a segnare di testa la rete del vantaggio amaranto. Sembra l'inizio della rinascita, la liberazione dall'incubo, la quiete dopo la tempesta. Ma non sarà così...

SECONDO TEMPO - Doccia fredda dopo 5 minuti. La difesa labronica è completamente ferma quando Vallocchia, da fuori area, ha tutto il tempo di portarsi avanti e sparare di destro imparabilmente per Pulidori, per nulla protetto dal reparto arretrato.

Ma gli errori sono numerosi anche a centrocampo, dove il Livorno patisce il pressing dei sardi ringalluzziti dal pareggio. La manovra del Livorno non scorre veloce e, soprattutto, non riesce a incidere negli ultimi sedici metri. E al 62’ l’Olbia ne approfitta, ancora con Senesi, che può fare tutto indisturbato quello che vuole e insaccare il pallone del 3-2. Alla mazzata per il Livorno se ne aggiunge un’altra tre minuti dopo, quando Borghese viene espulso per un fallo su Silenzi. Non serve l’ingresso di Vantaggiato, casomai servirebbe un miracolo perché la formazione di Foschi affonda alla velocità della luce. All'89’ l’Olbia cala il poker con una palombella di Bianco che lascia tutte le belle statuine amaranto ferme impalate. È il quarto gol che schiaccia gli amaranto davvero inguardabili in un secondo tempo da fare vergogna. Comprensibile la rabbia dei cento fedelissimi tifosi al seguito anche qui.

Il sole splende sulla Sardegna, ma per il Livorno è notte fonda. La squadra non ingrana più, il bel giocattolo sembra ormai un ricordo ingiallito. Espulso anche Vallocchia dell’Olbia, entrambe le squadre finiscono in dieci. Ma è più che altro il Livorno ad aver perso il mordente, lo spirito, la giusta via, forse l'intera stagione. Il Siena, che non ha giocato, ringrazia perché resta solo al comando. Sperando che non ci ringrazi anche il Pisa sabato prossimo...

Alessandro Antico