Il Livorno è Gori: remuntada, pareggio e vittoria sfiorata. A Foggia è 2-2

In Puglia succede di tutto. Autorete di Di Gennaro dopo 6'. Raddoppia Kragl al 39'. Gori accorcia al 72' e pareggia al 76'. Zima para un rigore a Mazzeo all'86'. Sbaglia un penalty anche Giannetti al 91'

Foggia-Livorno, esultanza di Gori (LaPresse)

Foggia-Livorno, esultanza di Gori (LaPresse)

FOGGIA-LIVORNO 2-2

Foggia, 22 aprile 2019 - In un finale degno di un thriller, il Livorno rimonta due gol al Foggia grazie al giovanissimo Gori e sfiora addirittura la vittoria in pieno recupero, fallendo con Giannetti un rigore così come aveva fatto pochi minuti prima Mazzeo per i pugliesi. 

PRIMO TEMPO - Ancora fiducia a Raicevic in attacco, con Diamanti alle sue spalle; conferme per Boben ed Eguelfi; Kupisz dall'inizio al posto dello squalificato Valiani. 

Dopo 6 minuti il Foggia è in vantaggio: Cicerelli va sul fondo, mette in mezzo e Di Gennaro devia sfortunatamente dentro la rete per il più classico degli autogol. La reazione del Livorno è in un tiro di Diamanti al 10’, ma la palla non gira e va alta sull’incrocio dei pali.

Il Foggia insiste, ha il pallino del gioco, approfitta del fatto che gli amaranto, feriti a freddo, non riescono a riordinare le idee. Anzi, al 16’ Busellato sfiora il raddoppio, negato dall’uscita provvidenziale di Zima.

Al 19’ uno spunto d’orgoglio arriva da Raicevic, che calcia al volo su traversone di Kupisz, ma trova Leali pronto alla deviazione. E' un segnale di vitalità da parte del Livorno, che si alza con coraggio e generosità senza però riuscire a liberare Diamanti dalla ‘gabbia’ degli uomini di Grassadonia. 

Al 35’ sono Di Gennaro e Gonnelli a sfiorare il pareggio su cross velenoso proprio di ‘Alino': il primo difensore colpisce di testa, il secondo non arriva in tempo per l’aggancio sotto rete. 

Ma al 39’ il Foggia raddoppia con Kragl, che raccoglie la palla in area su cross di Gerbo e la scaraventa di piatto sotto la traversa della porta di Zima, che tre secondi prima si era prodotto in una super parata su Mazzeo. Colpito nel momento in cui sembrava avere ritrovato un pizzico di fiducia, il Livorno va al riposo sotto di due gol ma ancor più sotto di morale e di consistenza.

SECONDO TEMPO - Nella ripresa Breda riparte mettendo Murilo al posto di Rocca: 3-4-1-2 il modulo della speranza amaranto. Ed è proprio Murilo a sfiorare il gol subito in apertura, ma Leali gli dice di no. 

C’è più convinzione nel Livorno, almeno in linea teorica: la squadra prova a scuotersi, a tenersi più alta, a spingere su un Foggia che amministra il doppio vantaggio palesando un po’ di lentezza nelle retrovie. Gli amaranto però fanno fatica a dare una stoccata vera. C’è troppo scollamento fra i reparti, troppa distanza. Diamanti è isolato nell’inventare qualcosa che accenda un vero gioco d’insieme. 

Nella ripresa però la squadra è almeno un po’ più vivace, si fa intraprendente fino anche a scoprirsi (Mazzeo sfiora il 3-0) e cerca di riaprire la partita con la forza della disperazione. 

Al 63’ Breda gioca la carta Gori (che fino a gennaio era a Foggia) al posto di Raicevic. Il Livorno si vivacizza, fa più movimento, ci crede. Ed è la svolta.

Al 72’ il Livorno accorcia le distanze proprio con Gori, che al volo compie una prodezza insaccando alle spalle di Leali il pallone spiovente da una punizione di Diamanti dalla sinistra. Il Livorno insiste, ci crede, riacquista fiducia e si tiene costantemente nella metà campo pugliese. Si esprime meglio, aggredisce, sa che non ha niente da perdere quindi insiste e va su tutti i palloni. Grassadonia si affida all’esperienza di Iemmello e di Agnelli per mantenere il vantaggio, ma il Livorno non ci sta proprio.

E al 76’ arriva il pareggio. Gori è in serata di grazia: è pronto alla deviazione vincente contro la sua ex squadra quando Diamanti (ancora lui) pennella in area l’ennesimo fanta-cross. Doppietta per il biondo attaccante prestato dalla Fiorentina, due gol pesanti per gli amaranto che recuperano proprio quando tutto sembrava compromesso.

All’84’ l'incubo. Ranieri viene atterrato in area da Luci: per l’arbitro Forneau è rigore, anche se forse Ranieri accentua la caduta. Dal dischetto va Mazzeo, ma Zima è strepitoso: para deviando sul palo e salvando il Livorno.

Al 91’ rigore anche per il Livorno: Giannetti viene steso da Billong (espulso) e anche in questo caso Fourneau non ha dubbi. Lo stesso Giannetti va al tiro dagli undici metri e, come Mazzeo, fallisce. Leali para la conclusione centrale e si resta sul 2-2.

Incredibile, allucinante, un finale da film horror. Uno sbaglio dietro l’altro, un’occasione clamorosamente fallita da Giannetti (per lui è il secondo rigore sbagliato dopo quello di Pescara: perché non ha calciato Gori, visto che Diamanti era appena uscito?). Sarebbe stato il gol della liberazione, un gol che peraltro sarebbe stato meritatissimo per quanto il Livorno aveva fatto vedere nel secondo tempo. Invece niente, c’è da soffrire ancora. Ma la reazione c'è stata: una remuntada che sembrava impossibile e che invece è avvenuta grazie all'ingresso del giovanissimo Gori. Al quale, senza forse, Breda avrebbe dovuto dare più fiducia già da qualche partita.

Alessandro Antico