Livorno, a Cosenza un pareggio che sa di beffa: 1-1

Gli amaranto giocano bene, dominano, vanno in vantaggio al 52' con Marsura. Ma al 94' i calabresi pescano il jolly con Pierini

Cosenza-Livorno

Cosenza-Livorno

Cosenza, 24 settembre 2019 - Un gran bel Livorno torna da Cosenza con un pareggio che sa di beffa: 1-1 nella serata del compleanno di Igor Protti (52 anni, auguri 'zar'!). Dopo aver battuto il Pordenone sabato scorso (2-1 al 'Picchi', primi tre punti e primi due gol realizzati alla quarta di campionato), gli amaranto accarezzano il sogno fino al 94', quando Pierini vanifica la prodezza di Marsura al 52' e strappa un punto insperato. Peccato, davvero un peccato per il Livorno che per più di tre quarti della partita aveva giocato e dominato. Ma anche sprecato l'impossibile.

PRIMO TEMPO - Breda conferma il 3-4-3 schierato contro i friuliani cambiando solo due interpreti: Del Prato al posto di Morganella e Raicevic come punta centrale invece di Mazzeo. Il Cosenza di Braglia arranca in classifica e deve fare la partita per forza di cose. Ma gli amaranto tengono botta, mostrano la ghigna e sfiorano il vantaggio già al 9'. Marsura va via sulla sinistra e piazza un pallone d'oro per Agazzi che, accorrendo da fuori area, spara una cannonata che finisce in calcio d'angolo. Sugli sviluppi del corner è Luci a fiammare un'altra bordata di collo destro, ma la palla finisce sul fondo di un soffio. Il Livorno ha un bel piglio, è aggressivo, è veloce, mostra spregiudicatezza. Ribalta subito l'inerzia del gioco e si mantiene costantemente nella metà campo avversaria sfruttando soprattutto l'out sinistro, dove Marras talvolta va a scambiarsi con Marsura.  Le chiusure sono buone, così il Cosenza ha difficoltà negli inserimenti fino al 26', quando il Livorno incappa in un black out che per poco non costa caro: Di Gennaro rimedia su Sciaudone dopo un errore di Boben. Al 38' Braglia deve richiamare Lazaar per infortunio e inserisce l'ex amaranto Baez. Al 40' Raicevic si divora un'occasione colossale: Marras va via sulla sinistra, mette la palla  in mezzo, ma il montenegrino in corsa è sbilanciato e ciabatta sul fondo a difesa e portiere battuti. Un minuto più tardi è Marsura, servito da una sponda in area di Raicevic, a fallire un'altra chance d'oro. Due enormi palle-gol sprecate nel giro di 60 secondi: gran carattere, gran volontà, ma dannata mancanza di precisione negano al Livorno di chiudere meritatamente in vantaggio il primo tempo, dopo l'ultimo sussulto provocato da un sinistro di Porcino e neutralizzato da Perina con un volo all'incrocio dei pali.

SECONDO TEMPO - La ripresa si apre con Braglia costretto a consumare subito il secondo cambio: Broh al posto di Kanouté e il Cosenza passa al  4-3-3.

Il Livorno però non cambia faccia e al 52' passa in vantaggio con un bellissimo gol di Marsura. Cross di Boben per Raicevic, il portiere calabrese Perina anticipa la punta e respinge con i pugni, ma la palla finisce sui piedi di Marsura che ha tutto il tempo per scaraventarla dentro la rete dalla distanza con un destro spa-ven-to-so. E' un gol fantastico, realizzato con una freddezza e una precisione da campione. Il Livorno è meritatamente e ferocemente avanti.  Braglia brucia il terzo cambio dopo 15': fuori Machach, dentro Pierini. Il tecnico dei calabresi le prova tutte, ma il Livorno non concede metri e non perde l'aggressività. Al 63' Marras 'rischia' di fare il bis, più o meno come contro il Pordenone: entra in area, calcia in corsa ma trova Perina a neutralizzare il tiro. Al 63' una sciagurata disattenzione fa rischiare di brutto gli amaranto, che si salvano grazie a una spazzata di Del Prato sulla linea di porta sulla deviazioni di Pierini. Breda si infuria: i ragazzi non possono concedersi disattenzioni così clamorose sulla pressione disperata degli esterni del Cosenza, che ora si muovono  'a cuneo' per entrare in area. Porcino scivola per la seconda volta e atterra Corsi al 67': ammonizione per lui. Al 68' Breda toglie Raicevic e inserisce Mazzeo: una punta per un'altra punta, l'atteggiamento non cambia. Al 71' esce anche Porcino, gravato dal cartellino giallo, ed entra Gasbarro: vale lo stesso concetto espresso nella sostituzione precedente. Il Cosenza comunque reagisce e si affida a Pierini, che sotto porta prova a fare il falco, ma trova Zima pronto nell'uscita e nella presa. Gli amaranto a questo punto cominciano a coprirsi, i rossoblù iniziano a pressare con foga e rabbia ispirati da Greco, uno degli ex in campo insieme a Baez e Mazzeo.  Al 74' esce Marsura (partita strepitosa) e si rivede Murilo. Breda compone il 5-4-1 con cui affronta l'ultimo quarto d'ora. Sale il Cosenza, che spinge e obbliga il Livorno ad arretrare. Troppo. I calabresi guadagnano metri assumendo l'iniziativa. Gli amaranto soffrono, falliscono il colpo del ko con Agazzi in area all'80', poi si schierano a testuggine per coprire la loro area di rigore. Non resta che difendere, difendere, difendere questo preziosissimo vantaggio. Ma la stanchezza pesa e la lucidità viene meno proprio quando il muro sembra reggere. Sotto pressione, il Livorno vacilla, si schiaccia e non arriva a chiudere sull'ultimo, maledetto pallone.

Sì, al 94', proprio all'ultima curva, Nicolas Pierini infrange il sogno di gloria del Livorno trovando il pareggio con un gol all'incrocio dei pali: nessuno va ad aggredirlo e lui, che è la bestia nera del Livorno, con un tiro da fuori beffa Zima proteso inutilmente in volo. L'ultima disattenzione, l'ultimo morso non dato, l'ultima marcatura allentata costano la vittoria agli amaranto, che proprio in pieno recupero si vedono scippare il successo. Il pari è meglio che niente, si dirà. Ma sa di beffa e brucia. Brucia maledettamente.