Livorno, Rubino suona la carica: "Ce la possiamo fare"

Il direttore sportivo chiede alla squadra il massimo impegno per raggiungere i play out: "Abbiamo dimostrato di avere tecnica e cuore"

Raffaele Rubino

Raffaele Rubino

Livorno, 28 aprile 2021 - È Raffaele Rubino a suonare la carica per il Livorno in vista dell’ultima e decisiva sfida con la Pro Sesto.

Il ds parte dall’amarezza per il pareggio con la Pro Patria. "È normale che il post partita sia stato pesante – spiega Rubino –. I ragazzi credono in quel che fanno, si impegnano per raggiungere un obiettivo prefissato da tempo e l’amarezza è direttamente proporzionale a ciò che stanno dimostrando. C’è rammarico per un pareggio inaspettato che fa sempre male, soprattutto in questo momento in cui per noi sarebbe stato di vitale importanza vincere. I ragazzi sono però rientrati in campo con la giusta mentalità, ci siamo riuniti riprendendo con lo stesso sguardo negli occhi che chiediamo per capire lo spirito di tutti. La squadra è viva, non dà segni di cedimento ed è consapevole di ciò che bisogna fare".

Che gara sarà quella con la Pro Sesto? "L’annata è stata in salita fin dal subito e i ragazzi sono abituati ad affrontare con l’atteggiamento giusto la singola partita, soprattutto questa. Non dobbiamo pensare agli altri, ma solo a noi stessi: a determinare il futuro saranno i nostri risultati. Se sbagliamo, finisce tutto: non dobbiamo avere rimpianti, per cui dobbiamo portare a casa i tre punti e poi affidarci agli altri risultati. La Pro Sesto ha il nostro stesso obiettivo, ma anche Pistoiese e Lucchese si giocano molto".

Il Livorno è favorito nella corsa salvezza? "La mentalità deve essere quella di lottare sempre per vincere. Io non mi arrendo, non voglio mollare e guai se i ragazzi dovessero avere certi pensieri. So che non sarà così, siamo una squadra con valori tecnici e morali superiori, che tutti rispettano: veniamo da prestazioni importanti e tanti ci temono. Raggiungere i playout di rincorsa, vorrebbe dire portare un carico di entusiasmo notevole che mette paura agli avversari. Con questa consapevolezza, avendo superato tante difficoltà, può essere un valore aggiunto. Non posso pensare ai pareggi delle altre, sarebbe un dramma sportivo per noi".

Ha dei rimpianti per non aver giocato l’intero campionato con questa squadra? "C’è da mangiarci le mani fino al gomito. Se analizzo la parte finale, sono contento al 90% perché avrei voluto migliorare la squadra ancora e non me ne è stata data la possibilità. Si è fatto un gran lavoro per ricostruire e assemblare questa squadra: il problema è stato immettere 8-9 giocatori a inizio febbraio, c’è voluto un mesetto per conoscerci. È stato un mercato di ricostruzione: oggi la squadra mi piace. Ci mancano dei punti anche per l’assenza di Braken, che in coppia con Dubickas ci avrebbe permesso di non perdere 4 gare per 1-0".

Cosa avrebbe fatto in più sul mercato? "Sicuramente avrei voluto un ricambio in più in fase difensiva".

Quale sarà il suo futuro? "Non metto bocca sulle faccende societarie. Ho un altro anno di contratto, voglio dare il 100% per il Livorno, voglio la salvezza per onorare il mio contratto e tutelare il Livorno. In caso di retrocessione, invece, cadrebbe il mio contratto da professionista".

Teme qualche sorpresa dagli altri campi? "Confido nella massima prof essionalità dei colleghi e delle altre squadre".

Igor Vanni