Il Livorno adesso è Bueno. Rubino: "Tutto difficile, ma lotteremo sempre"

In serata l'annuncio dell'ingaggio dell'attaccante, dopo la presentazione di Evan's, Blondett e Mazzarani

Evan's, Blondett e Mazzarani alla presentazione (Foto Novi)

Evan's, Blondett e Mazzarani alla presentazione (Foto Novi)

Livorno, 4 febbraio 2021 - Presentate le nuove maglie del Livorno, che avranno sul petto, a sinistra, un grosso simbolo ‘ASL’: amaranto la prima, bianca la seconda e gialla la terza. Insieme alle nuove divise, sono stati presentati anche tre degli ultimi acquisti: Mazzarini, Blondett ed Evan’s.

Infine, in serata, l'annuncio con una nota ufficiale: ingaggiato l'attaccante Martin Bueno, 30 anni, uruguaiano, che nelle ultime due stagioni ha giocato in Svizzera con il Bellinzona e con l'Eastern Suburbs in Nuova Zelanda.

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All'esordio della presentazione dei primi tre giocatori, la parola al ds Rubino: "Mazzarani era qui da tanto tempo – ha sottolineato –, siamo riusciti a tesserarlo. Blondett è un difensore esperto che seguivamo da tempo. Evan’s darà una spinta maggiore sulla sinistra, ma sfortunatamente ha avuto un infortunio. Dobbiamo fare un girone di ritorno a ritmi elevati, ci aspetta un percorso tosto per rimettere la classifica nel verso giusto. Il mercato non è stato semplice da poter sviluppare nel migliore dei modi: ho provato a prendere Costantino in tutti i modi, ha scelto Vercelli e va chiesto a lui il perché. E' stato un mercato stretto con i tempi e le cose vanno programmate. Non sono state cose economiche, ma scelte da parte dei giocatori. Certo, questa confusione che c’è stata non mi ha aiutato: io e il mister ci siamo spesi molto per convincere i giocatori e ringrazio chi oggi è qua. Quando giocavo, sceglievo sempre per il mio interesse e per il mio bene: preferivo essere il giocatore che uno dei tanti. Avevo bisogno di giocatori determinati a venire qui. Fino a dicembre è stato un trambusto fra persone entrate e uscite, che parlavano molto ma facevano poco. Ora abbiamo le sembianze di una squadra vera, ma sono abituato ad andare oltre ed è quell’oltre che mi manca. Si può sempre fare meglio, ma sono contento che chi è arrivato sia qui perché ci crede.

Mazzarani: "Quando sono arrivato a settembre l’obiettivo era diverso, c’era un’idea di squadra per poter vincere il campionato. Poi tanti casini che hanno fatto saltare il mio tesseramento. Si era creato un ottimo rapporto con i ragazzi e il mister, mi sentivo parte della squadra. Speravo di poter essere tesserato già il 4 gennaio, anche se la classifica non era delle migliori. Prima di andare altrove ci ho pensato mille volte e quando Rubino mi ha richiamato, non ho titubato un secondo. Sono convinto che ci toglieremo fuori da questa situazione. Sono andati via tanti giocatori, ne sono arrivati altri: adesso serve tempo per fare un gruppo unito, ma ho già visto che i nuovi si sono integrati e sanno cosa bisogna fare".

Numero dieci e fascia di capitano: due belle responsabilità. "Il 10 so bene cosa rappresenti ma non penso al peso: so che c’è da onorare la maglia amaranto e basta. Per la fascia, sono onorato, una grande soddisfazione per me: leader si è tutti i giorni anche fuori dal campo e in questa squadra ce ne sono diversi, non serve avere la fascia". Mazzarani guarda poi oltre. "Ci serve un po’ di rodaggio, ma allenandoci duramente possiamo fare bene. Il mio ruolo? Sono stato preso per fare il trequartista, ma ho sempre giocato su tutto il fronte d’attacco, anche se mi trovo meglio alle spalle delle punte. L’importante è essere utili alla squadra. Le questioni societarie lasciamole fuori, fino a metà dicembre non abbiamo parlato d’altro e i risultati si sono visti...".

Igor Vanni