Addio Romoletto Graziani, se ne va un mito amaranto

Aveva 78 anni. L’ex attaccante del Livorno dal ’74 al ’77 è stato un esempio di carattere e attaccamento alla maglia. Il figlio Massimiliano: "Era molto legato alla città, ne parlava sempre"

Bruno "Romoletto" Graziani

Bruno "Romoletto" Graziani

SERIE C Lutto in casa amaranto: se ne va Bruno ‘Romoletto’ Graziani, un pezzo di storia del Livorno degli anni Settanta. Nato a Roma nel ’43, il mitico Romoletto era soprannominato il ‘rosso volante’ per i suoi capelli e l’attitudine alle acrobazie. Graziani era un vero bomber in area di rigore (quasi 240 gol in carriera), abile nei dribbling stretti e dotato di guizzi che lasciavano sul posto gli avversari. A Livorno in tre stagioni (dal ’74 al ’77) vestì la maglia amaranto in 100 occasioni, segnando ben 46 gol. La notizia ha fatto presto il giro della città e unanime è stato il cordoglio dei tifosi per quello che era diventato un vero e proprio idolo della tifoseria. Non solo per i tanti gol fatti, ma soprattutto per quel suo carattere da vero combattente, che non si risparmiava mai. E da Roma è arrivato anche il ringraziamento di Massimiliano Graziani, figlio di Romoletto: "Grazie a tutti, lui era rimasto molto legato alla città ed ai colori amaranto. Ne parlava sempre". Intanto la partita Lucchese-Livorno di domenica 11 aprile (inizio alle 15) sarà diretta da Gianpiero Miele di Nola, coadiuvato dagli assistenti Khaled Bahri di Sassari e Andrea Niedda di Ozieri, mnetre il quarto uomo sarà Valerio Maranesi di Ciampino. Da Terni, invece, arrivano le dichiarazioni di Cristiano Lucarelli, che ha parlato a TuttoC anche della situazione non semplice che sta vivendo il Livorno. "Conoscendo Spinelli e il suo spirito competitivo, non mi capacito di quel che sta accadendo – ha detto il fresco vincitore del campionato –. Ha sempre detto di voler vendere a persone serie, invece il teatrino dell’ultimo anno mi lascia perplesso, perché so quanto vuole bene a ogni azienda e all’immagine di imprenditore vincente. Parliamo di una persona che ha le forze economiche per tenere una squadra in serie A. Forse si è indispettito per le contestazioni e le critiche ricevute".